Piano Coste, meno stabilimenti e più servizi: ecco cosa prevede

Piano Coste, meno stabilimenti e più servizi: ecco cosa prevede
di Paola ANCORA
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Giovedì 1 Agosto 2019, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 10:56
Ci sono 17 stabilimenti balneari a fronte dei 28 attuali: 4 in più rispetto alle previsioni di fine 2017. E poi ci sono 21 concessioni per spiagge libere con servizi, 13 per chioschi di diverso tipo, 2 per strutture dedicate ai giochi acquatici, 4 per strutture sportive, 9 alla voce Ambiti di divulgazione (concessioni dedicate cioè alle più varie attività di svago che la costa può regalare a cittadini e turisti).
Il Piano Coste compie ancora un passo avanti. Dopo l'allineamento dei dati iniziali sull'erosione costiera a quelli più aggiornati raccolti dagli esperti nominati dalla prima Giunta Salvemini, è approdato in sede di Valutazione di Impatto Ambientale e, subito dopo, è tornato negli uffici per l'aggiornamento di cui diamo conto oggi.
Cosa è cambiato? Ci sono un numero maggiore di aree destinate a lidi balneari con una riduzione complessiva, rispetto ai 28 attuali, di 11 concessioni - e c'è poi un ventaglio di concessioni diverse, che mirano a offrire un maggior numero di servizi e di opportunità a chi, lungo la costa, lavora, vive o villeggia.
«Daremo un futuro sostenibile al litorale: un modello di fruizione coerente con la vocazione turistica della città, ma anche con la fragilità idrogeomorfologica delle nostre marine. Proponiamo aveva detto in una intervista a Quotidiano l'assessore all'Urbanistica, Rita Miglietta - un modello di offerta multifunzionale, stabilimenti balneari insieme a spiagge libere con servizi, chioschi, usi sportivi, naturalistici e culturali».
I dati sono il frutto della rielaborazione del Piano, dopo i rilievi fatti in sede di Via dalla Soprintendenza e dall'Ufficio Parco di Rauccio. Infatti, lo scorso febbraio, la Soprintendenza aveva chiesto criteri più stringenti di tutela dei beni archeologici e monumentali presenti lungo i 22 chilometri di costa leccese. Per esempio, ha imposto il «divieto assoluto di concessione» per un'area più vasta di quella considerata dal Comune, chiarendo che la pressione antropica lungo la costa è stata così invasiva in questi anni da aver reso «estremamente fragile» la fascia dunale.
Non solo. Nessuno stabilimento avrà il permesso di tenere in piedi le strutture anche durante la stagione invernale, come previsto dalla legge e come hanno ribadito molteplici sentenze del Consiglio di Stato che la Soprintendenza ha richiamato, chiedendo al Comune di prevedere il mancato smontaggio fra le condizioni elencate nel Piano per procedere, in futuro, alla revoca della concessione. Insomma, una serie di restrizioni che s'incrociano con le esigenze di tutela in un'area delicata e cruciale quale è quella del litorale prospicente il Parco di Rauccio.
Anche l'ufficio Parco in sede di Valutazione di impatto ambientale - ha chiarito che alcune spiagge libere con servizi dovranno essere convertite in spiaggia libera. E ha chiesto, ancora, che la fascia di rispetto di tutti gli stabilimenti e di tutte le spiagge libere con servizi sia di 5 metri e non di 3 metri, come previsto dal Piano fino a pochi mesi fa.
L'assessorato all'Urbanistica e il gruppo di progettisti ed esperti che stanno confezionando il Piano coste del capoluogo è stato ed è chiamato a un paziente lavoro di cesello e limature, perché la linea di costa utile cioè che si può concedere dopo i vari esami, monitoraggi e allineamenti è passata dagli iniziali 9.256 metri lineari a 8.648 metri. Una riduazione, dunque, anche se non così drasticamente negativa come più d'uno, anche tra gli operatori, aveva detto o, comunque, temuto nei mesi scorsi.
«La superficie complessiva lineare andrà suddivisa spiega il consulente del Piano, l'ingegnere Luciano Ostuni - fra spiagge libere, spiagge libere con servizi e stabilimenti balneari secondo precise percentuali». Gli stabilimenti balneari non dovranno occupare più del 40% del litorale. Anzi, la percentuale prevista dal Piano sarà inferiore, pari a 1.416 metri lineari per un totale di 17 lidi, di ampiezze diverse e diverse localizzazioni, ma che non potranno mai superare i 150 metri. Di 3.811 metri lineari la porzione di costa che verrà, invece, concessa a spiaggia libera con servizi e poco meno di tre chilometri e mezzo di litorale resteranno, infine, liberi e aperti alla pubblica fruizione.
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