Piante "musiciste". Fantascienza? No, realtà. Grazie all'App di due salentini, il primo concerto per violino e orchidea

Una orchidea selvatica
Una orchidea selvatica
di Enzo SCHIAVANO
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Domenica 15 Aprile 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 19:02
“Concerto per violino e orchidea”. Assistere a uno spettacolo dal vivo con questa formazione è già possibile. Così come ascoltare un disco con una composizione musicale eseguita da strumentisti umani e da esseri vegetali. Sì, perché le piante possono comporre musica. E oggi, grazie alla tecnologia, è possibile ascoltare i suoni generati dalle piante e dagli alberi. Questo stupefacente fenomeno è possibile ascoltarlo direttamente sul proprio smartphone grazie a “Plants Play”, un dispositivo presentato nei giorni scorsi a Casarano da Edoardo Taori, uno degli ideatori del progetto, e da Luca Borgia, l’ingegnere di Casarano che ha sviluppato e assemblato il circuito.
È noto che le piante respirano, che sanno adattarsi alle condizioni ambientali in cui vivono, che sono essere viventi, ma non ci si aspettava che comunicassero attraverso la musica. Il progetto “Plants Play” ha avuto una fase di ricerca e sviluppo durata un anno alla quale hanno collaborato più persone. Taori, musicologo, romano trapiantato a Seclì, ha avuto l’idea insieme alla salentina Federica Zizzari con lo scopo di sensibilizzare l’essere umano al rispetto della natura. I due giovani, compagni nella vita, per anni hanno viaggiato nel mondo alla ricerca di alberi e piante straordinarie per convertire le loro variazioni elettriche in musica.
Il team di esperti è formato da Marco Bertola, che ha realizzato il motore audio dell’App per smartphone; da Andrea Scuderi, che ha creato l’interfaccia utente per sistema iOS o Android e la ricezione bluetooth; da Francesco Panella, che ha realizzato la User Experience e la User Interface; da Sergio Schito, un designer salentino trapiantato a Parigi, che ha creato il contenitore in legno sostenibile; dalla ditta “Godea” di Arturo Gaetani che ha prodotto i contenitori in legno di larice; infine, da Borgia che ha sviluppato e assemblato il circuito integrato per la rilevazione dei segnali elettrici delle piante e l’algoritmo di generazione delle note.
Come funziona il dispositivo? Grazie a due sensori posizionati sulle foglie della pianta o sul tronco dell’albero, “Plants Play” rileva i segnali elettrici e li converte in musica che viene inviata tramite bluetooth all’app per smartphone. La polifonia può arrivare ad un massimo di 5 note in contemporanea. I due ragazzi e la loro creazione saranno i protagonisti di un evento che l’amministrazione comunale ha organizzato il 29 aprile prossimo nell’atrio di Palazzo dei Domenicani. Sarà l’occasione per vedere dal vivo questo straordinario fenomeno. Il programma non è definitivo ed è ancora in fase di allestimento.
 
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