Banco di Napoli, nuova vita «Tempi record, grazie»

Banco di Napoli, nuova vita «Tempi record, grazie»
di Francesca SOZZO
3 Minuti di Lettura
Domenica 22 Dicembre 2019, 10:11

Il nuovo Banco di Napoli? «Un piccolo miracolo, compiuto in un anno, perché è andato tutto per il meglio». René De Picciotto, ex banchiere e ora imprenditore del settore immobiliare oltre che socio del Lecce Calcio, ieri pomeriggio ha aperto del porte del suo nuovo resort alla città. Un contenitore moderno vede al piano rialzato una food court - area ristoro e un lounge bar - che nasce dall'unione dalle vecchie casse dei bancari, al primo e al secondo degli appartamenti di lusso - sei al primo piano e sette al secondo - con kitchen corner e bagni ricercatissimi, destinati a soggiorni non troppo lunghi, al piano interrato, dove un tempo c'erano i vecchi caveu invece l'area wellness firmata Technogym. All'ultimo piano invece sarà realizzato un roof garden aperto al pubblico.
 

Accompagnato dai due professionisti che hanno portato avanti il progetti, l'architetto Lucia Bianco e l'ingegnere Luciano Ostuni, De Picciotto ha voluto ringraziare la città di Lecce approfittando anche della presenza del primo cittadino Carlo Salvemini.
«Un grazie va a tutto il Comune, maggioranza e opposizione che ci hanno permesso di fare questo intervento in tempi record - ha detto De Picciotto - e ai professionisti che in un anno hanno compiuto quest'opera. E voglio ringraziare Lecce che mi ha dato la possibilità, accaduta un po' per caso quando Tommaso Liguori mi ha proposto di entrare nel calcio, idea sulla carta pessima - ha aggiunto De Picciotto - ma che fino ad ora non è andata poi così male», ha detto strappando l'applauso dei presenti. «Quando mi hanno detto chiesto se fossi contento di essere nella squadra di calco ho risposto di no, perché in questo modo si perdono i soldi, e per tamponare questo problema ho chiesto di trovarmi un palazzo a Lecce per fare qualcosa che so fare».
«Abbiamo dimostrato - ha detto Salvemini - che anche qui le cose si possono fare bene e in fretta. Un intervento che restituisce alla città una bene di interesse storico-monumentale chiuso da decenni. E che oggi viene riconsegnato nel suo antico splendore grazie ad un'iniziativa imprenditoriale che si è resa possibile per un virtuoso connubio privato e pubblico. Questo resort si apre ad un target di mercato non ancora presidiato», ha aggiunto il sindaco. Il nuovo Banco di Napoli rappresenta una «maggiore qualità lungo l'asse viario che da piazza Mazzini arriva fino a porta Rudiae», ha aggiunto il sindaco annunciando dei nuovi investimenti lungo l'asse. «Una nuova funzione dell'ex Fiamma, il recupero delle Stimmatine e una riconversione dell'ex Manifattura Tabacchi «che spero possano realizzarsi in poco tempo».
E la storia del recupero dell'immobile si trasformerà in un lavoro fotografico; un libro a firma della fotografa Valeria Potì che vuole essere un racconto dei luoghi che ha in sé il valore documentativo del cambiamento di questo storico luogo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA