Latina, 25 aprile. Coletta: «La lotta al coronavirus ci insegna l'importanza dei valori della nostra democrazia»

Il sindaco di Latina Damiano Coletta al Monumento ai Caduti
Il sindaco di Latina Damiano Coletta al Monumento ai Caduti
di Andrea Apruzzese
2 Minuti di Lettura
Sabato 25 Aprile 2020, 12:50 - Ultimo aggiornamento: 16:44

«Oggi stiamo combattendo una sfida contro un nemico invisibile e questa dura esperienza ci sta insegnando quanto siano importanti certi valori: il rispetto delle norme, il senso di responsabilità, la solidarietà e il riconoscimento della dignità della vita umana. Stiamo difendendo il diritto alla salute, sacrificando la nostra libertà, perché la salute è un bene comune prioritario». Così il sindaco di Latina, Damiano Coletta, ha parlato, avendo di fronte non un pubblico di cittadini, ma solo i vertici delle istituzioni, celebrando il 25 aprile e la Festa della Liberazione. Coletta ricorda la lotta che la società sta portando avanti contro il coronavirus, e paragona questa resistenza di oggi alla Resistenza contro le forze nazifasciste. Una Resistenza che portava «valori imprescindibili che rappresentano il fondamento della nostra repubblica, il lavoro, la libertà, la democrazia, i diritti, i doveri, la solidarietà, la partecipazione. Quei valori ai quali la resistenza si è ispirata nella sua lotta per la liberazione e in cui tutti ci dovremo riconoscere».

Vedi anche >> Terracina, l'invito dell'Anpi a festeggiare il 25 Aprile sulle piazze virtuali

Si scaglia contro «nuovi sovranismi che impoveriscono e degradano la nostra società», cita la Costituzione il cui «articolo 3 della costituzione ricorda che tutti i cittadini hanno pari dignità davanti alla legge». Ma Coletta cita anche «chi, per un malinteso senso dell’onore e della patria ha combattuto in buona fede dall’altra parte». Un riferimento ai Repubblichini, agli ultimi fascisti di Salò: Coletta sottolinea con forza che «democrazia significa includere anche chi si è trovato a combattere dalla parte sbagliata. Questa è la forza della democrazia, dello Stato di diritto e della costituzione che ne è l’espressione massima che ha consentito di impedire che la guerra di liberazione sfociasse in una guerra civile». Due le citazioni principali nel suo discorso: per la senatrice Liliana Segre e il suo invito ai giovani « siate sempre come quella farfalla gialla sul filo spinato» e il cantautore Francesco De Gregori, di cui recita le strofe della canzone Viva l’Italia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA