Milano, ai medici No vax 420 lettere di sospensione. Moratti: «Nessuna ripercussione sulla sanità lombarda»

sospensioni ai medici ribelli
sospensioni ai medici ribelli
di Simona Romanò
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Giovedì 9 Settembre 2021, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 11:07

Linea dura contro i camici bianchi No vax che ancora lavorano negli ospedali di Milano a contatto con i pazienti. Ieri, l’Ats ha spedito 420 lettere di sospensione: si parte con 120 medici dei nosocomi e 300 infermieri ancora non vaccinati dal Covid e anche se sono dichiaratamente contrari alla profilassi sono tuttora operativi nelle strutture pubbliche e private. Un folto numero di sanitari “allontanati” che vanno ad aggiungersi ai 941 già sospesi a fine luglio. Poi, a breve, è previsto un ulteriore giro di vite: partirà una nuova ondata di richieste di rimozione dal servizio nei confronti di chi non ha né Green pass, né prenotazione per il siero.

«Non avremo contraccolpi sul sistema sanitario regionale», ha assicurato ieri la vicepresidente e assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti. Per poi rimarcare la «linea rigorosa» adottata dalla Regione: «Perché un medico che non si vaccina non è necessariamente l’esempio che si dovrebbe dare. Un medico è a contatto con i pazienti fragili che noi dobbiamo tutelare. È un dovere di sanità pubblica.

Proseguiamo quindi con questa politica rigorosa». Ci sono ancora tremila operatori sanitari non ancora immunizzati dal Covid, attivi come liberi professionisti nella Città Metropolitana di Milano e nel lodigiano. Tecnici di laboratorio, veterinari, psicologi, fisioterapisti. Il cartellino rosso è scattato per quelli che non hanno risposto alle lettere di richiamo via pec o per raccomandata. La legge prevede che ne siano inviate due: se il lavoratore non risponde neanche alla seconda, scatta il provvedimento di sospensione. L’iter di verifica è però lungo. Con la conseguenza che in diversi reparti oggi lavora ancora personale non immunizzato dal virus. Spesso, dopo l’invio della sospensione, vi è però il pentimento. Le persone ci ripensano e si fanno vaccinare. Per esempio, tra i dipendenti del Fatebenefratelli, che a fine luglio ha sospeso 5 lavoratori, 4 sono già rientrati (in regola con il green passa). E ora, sempre nello stesso ospedale, si attendono nuovi provvedimenti. 

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