Totò diventa un brand, pizzerie e ristoranti devono cambiare nome: «No all'uso indiscriminato della sua immagine»

"Totò", nome d'arte di Antonio de Curtis, sarà a breve registrato come brand e ciò implica che tutti gli esercizi commerciali che fanno uso di questo nome devono trovarne un altro

Totò diventa un marchio, i locali che usano questo nome devono sceglierne un altro
Totò diventa un marchio, i locali che usano questo nome devono sceglierne un altro
di Cecilia Legardi
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 20:19 - Ultimo aggiornamento: 20:56

I famigliari del defunto attore e comico Totò stanno cercando di tutelarne l'immagine e hanno richiesto il cambio di denominazione per tutti quei locali che usano riferimenti al "principe". Totò sarà registrato, infatti, come un vero e proprio marchio e solo in certe circostanze i suoi eredi stanno concedendo l'utilizzo. 

Totò diventa un brand

Pizzeria 'Totò' e ristorante 'A livella': presto i titolari dei locali con questo nome potrebbero ricevere una diffida che li sollecita a cambiare denominazione. Molti i locali, tra cui anche diverse paninoteche, di Napoli e del resto d'Italia che hanno usato in questi anni, per farsi riconoscere e come motivo di richiamo, il nome d'arte di Antonio de Curtis: su iniziativa degli eredi del «principe della risata», ora però, il nome «Totò» è diventato a pieno titolo un brand, un marchio.

A fare da battistrada, nel 2023, il Tribunale di Torino che ha inibito l'uso non autorizzato dai familiari del nome Totò, esteso anche alla sua celeberrima poesia «'A livella». Sono numerose le segnalazioni raccolte su locali con questi nomi aperti in tutt'Italia e ora dallo studio legale romano che rappresenta gli eredi sono iniziate le diffide.

Sanzioni per l'uso improprio

Questi esercizi commerciali sono sempre tappezzati di immagini dell'artista napoletano morto a Roma nel 1967, spesso ritratto insieme con Peppino De Filippo. Ma innumerevoli sono i richiami anche alla città di Napoli. Gli eredi del «principe» chiedono che il nome d'arte non sia più utilizzato per fini commerciali e pubblicitari: questo comporta che non possa comparire su insegne, menù, confezioni d'asporto e anche sui siti web. E ogni violazione accertata costerà 200 euro. A far partire l'iniziativa degli eredi di Antonio De Curtis, nel febbraio 2023, sarebbe stato il caso di una pizzeria di Torino: da allora, per evitare sanzioni, molti esercizi commerciali hanno già avviato una procedura di mediazione.

I famigliari vogliono tutelare i diritti del defunto attore

«Stiamo cercando di tutelare l'immagine di mio nonno», ha detto Elena de Curtis, nipote di Totò, in dichiarazioni al Messaggero ed al Mattino. «Ma quando si è in buona fede un accordo si trova», aggiunge la figlia di Liliana De Curtis, figlia del «principe» e morta nel giugno del 2022. Il problema, infatti, sono le speculazioni: «Ci imbattiamo nell'utilizzo del suo nome - spiega - ma anche della sua immagine e delle sue opere, senza nessun rispetto per il diritto che li tutela». «Ci siamo trovati su una bottiglia di vino, - fa sapere ancora Elena - senza sapere assolutamente nulla, l'etichetta 'A livella, e chissà in quanti altri casi non ce ne siamo accorti». «Di fronte all'amore per l'artista che si è voluto omaggiare - assicura la nipote di Totò - siamo disposti ad avviare, come abbiamo sempre fatto, del resto, un'interlocuzione, in alcuni casi stiamo dando anche l'autorizzazione all'utilizzo». Dialogo sì, uso indiscriminato no.

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