Corinavirus, il marito è positivo e lei è in quarantena ma esce per fare la spesa: denunciata dal sindaco

Corinavirus, il marito è positivo e lei è in quarantena ma esce per fare la spesa: denunciata dal sindaco
Corinavirus, il marito è positivo e lei è in quarantena ma esce per fare la spesa: denunciata dal sindaco
di Raffaella Di Claudio
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Giovedì 12 Marzo 2020, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 20:46

Doveva stare in quarantena, nell'abitazione di Cantalupo in Sabina dove vive insieme al marito, risultato positivo al coronavirus ma ha pensato bene di uscire e andare a fare la spesa in un supermercato del posto, violando tutti gli obblighi cui una persona in isolamento, qual è, viene sottoposta. La donna, circa 60 anni, attualmente risulta essere negativa, come accertato il primo tampone faringeo che ha eseguito. L'esito del secondo è atteso per questa mattina. Sebbene attualmente non sia infetta, le disposizioni sono chiare: fino a quando non viene ultimato il periodo di isolamento, al fine di scongiurare definitivamente la possibilità di essere stata contagiata da un soggetto positivo, è vietato ogni contatto sociale. Motivo per il quale oggi la donna rischia una denuncia in base all'articolo 650 del codice penale per non aver rispettato un provvedimento emesso nei suoi confronti. Gli inquirenti stanno ricostruendo i dettagli della vicenda il cui esito appare scontato.

LA VICENDA
A denunciare l'accaduto ai carabinieri della compagnia di Poggio Mirteto è stato il sindaco di Cantalupo, Paolo Rinalduzzi, dopo aver appurato che anche per la donna era previsto l'isolamento insieme al marito, regime sul quale non vigila l'amministrazione comunale ma che è deputato alle autorità sanitarie. Un'informazione, quella della quarantena della sessantenne, della quale il primo cittadino non era al corrente. «Una volta preso atto dai vertici della Asl che anch'essa era stata sottoposta a isolamento domiciliare ho fatto quel che si doveva fare: denunciarla alle forze dell'ordine», spiega il sindaco Rinalduzzi, che condanna fortemente, specie da un punto di vista morale, il comportamento messo in atto dalla cittadina. In un periodo di grande timore generato dal diffondersi del Coronavirus un evento simile rischia di sconquassare gli equilibri di una comunità di duemila abitanti già provata dalla notizia di una positività riscontrata nel centro.

«Nonostante gli sforzi che stiamo facendo per rassicurare la popolazione, attraverso telefonate e messaggi social per raggiungere quasi persona per persona incalza il sindaco - è allucinate che cittadini, seppure vittime di questo male, possano mettere nelle condizioni gli altri di essere contagiati. La politica qui da noi ha una dimensione umana, ma eventi del genere minano questa credibilità e fiducia. Se io assicuro che la persona contagiata non ha avuto rapporti con il territorio, perché ragionevolmente posso dirlo, non è possibile che la moglie, sebbene negativa, se ne vada in giro per il paese. Non si può accettare che una persona decida di correre il rischio indiscriminato di fare dei danni, seppure consapevole di essere negativa al tampone. Una atteggiamento del genere rimette in discussione tutto e destabilizza una comunità, per questo conclude - lo condanno duramente».
 

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