L'amante di Impagnatiello e il particolare dei guanti
Li ha presi «dal lavoro» i guanti in lattice azzurri che Alessandro Imagnatiello ha usato per spostare il corpo di Giulia Tramontano, la sua fidanzata incinta al settimo mese, uccisa il 27 maggio e di cui ha fatto ritrovare il cadavere nella notte tra mercoledì e giovedì. Lo ha spiegato la ragazza con cui il barman al Bamboo Bar dell'Armani Hotel di Milano aveva una relazione parallela. La giovane, collega nel locale, ha spiegato di aver notato che il 30enne, ora in carcere, il giorno dopo il delitto è uscito dal bar con i guanti che spuntavano dal suo zaino e che è riuscita a fotografare.:«li ha presi dal lavoro, li ha presi l컫.
La famiglia di Giulia: "Grazie per i gesti giunti dritti al cuore"
La sindaca di Senago Magda Beretta ha pubblicato un messaggio sui social riportando i ringraziamenti della famiglia Tramontano 'per l'affetto dimostrato da tutta la cittadinanzà. «Mi hanno telefonato stamattina e abbiamo concordato questo messaggio - ha spiegato la sindaca - Ci tenevano molto a ringraziare tutta la comunità, in un momento per loro così tragico». I genitori e i fratelli di Giulia, la giovane incinta al settimo mese uccisa dal compagno che è stata arrestato, potrebbero rientrare al loro paese Sant'Antimo, in provincia di Napoli, nelle prossime ore. «Il nostro affetto e i nostri gesti sono arrivati dritti al loro cuore - ha scritto il sindaco di Senago -.
L'amante: "A Giulia interessava solo il bambino"
Giulia «mi ha detto che Alessandro non avrebbe mai visto il figlio e che a lei interessava solo il bimbo e la sua salute. Non sapeva se si fosse recata a Napoli dai suoi genitori ma sicuramente non voleva più vedere Alessandro. Sarebbe comunque tornata a Senago, dopo il nostro incontro, per parlare» con lui e «per lasciarlo». Lo ha messo a verbale lo scorso 31 maggio la ragazza con cui Alessandro Impagnatiello, in cella per aver ucciso Giulia Tramontana, la sua fidanzata incinta al settimo mese, aveva una relazione parallela. La giovane racconta dell'incontro avuto con la 29enne poche ore dopo accoltellata.
A giorni nella parrocchia di Senago sarebbero cominciati gli incontri in vista del cammino verso il sacramento del battesimo con i futuri genitori e tra questi erano attesi anche Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello, il compagno ora in carcere per averla uccisa. Lo ha raccontato dopo la messa in cui ha tenuto l'omelia il diacono Francesco Buono che per la parrocchia di Senago celebra anche i battesimi. «Avrei dovuto incontrare Giulia a breve per introdurli in questo percorso, la tragedia quindi mi ha colpito in modo ancora più drammatico - ha detto - penso alla gioia con cui avrei battezzato quel bambino e ho tanto desiderato di poterlo fare nei giorni in cui Giulia era sparita e tutti speravamo di ritrovarla viva».
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