Impagnatiello, la mamma rischia una condanna? Cosa sappiamo, il parere del penalista

Risponde l'avvocato penalista Guido Stampanoni Bassi

Impagnatiello può ottenere uno sconto di pena? La mamma rischia una condanna? Cosa sappiamo, il parere del penalista
Impagnatiello può ottenere uno sconto di pena? La mamma rischia una condanna? Cosa sappiamo, il parere del penalista
di Alessandro Rosi
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Venerdì 9 Giugno 2023, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 15:30

Alessandro Impagnatiello può beneficiare di uno sconto di pena? Si avvicina il momento del processo per il killer di Giulia Tramontano. Si seguirà il rito abbreviato o il giudizio immediato? La differenza è fondamentale. Perché nel primo caso l'imputato potrebbe veder ridurre la condanna di un terzo. Nel frattempo, aumentano i dubbi su un possibile coinvolgimento della mamma del trentenne nel depistaggio dopo l'omicidio. Che rischi anche la donna di finire nel registro degli indagati ed essere condannata? A fare chiarezza l'avvocato penalista Guido Stampanoni Bassi.

Impagnatiello può beneficiare di uno sconto di pena?

È estremamente difficile – se non impossibile – che Impagnatiello possa accedere al rito abbreviato, perché dal 2019 questo rito è escluso per i reati che sono puniti con l’ergastolo (e la Corte Costituzionale, con sentenza n. 260/2020, ha confermato la legittimità dell’esclusione).

La Corte Costituzionale, in quell’occasione, ha affermato che non esiste un diritto dell’imputato a ottenere la celebrazione del processo “a porte chiuse” a tutela della sua dignità e riservatezza: infatti, il principio della pubblicità del processo, specialmente per i reati più gravi, costituisce non solo una garanzia soggettiva per l’imputato, ma anche un connotato identitario dello Stato di diritto, a tutela dell’imparzialità e obiettività dell’amministrazione della giustizia, sotto il controllo dell’opinione pubblica.

L’omicidio è punito con l’ergastolo in presenza di una serie di circostanze aggravanti, tra le quali, ad esempio, quella della crudeltà, della premeditazione o il fatto di aver commesso il fatto contro “la persona stabilmente convivente o legata al colpevole da relazione affettiva”.

Quindi, se anche non dovessero essere riconosciute le aggravanti della crudeltà e della premeditazione – su cui si è discusso molto in questi giorni – rimarrebbe l’altra aggravante che, rendendo il reato punito con la pena dell’ergastolo, impedirebbe il rito abbreviato.

Cos'è il rito abbreviato?

Il rito abbreviato è un giudizio speciale che si celebra “allo stato degli atti” – ossia sulla base degli elementi raccolti dal Pubblico Ministero e senza l’assunzione di prove quali i testimoni –che consente all’imputato, nel caso di condanna, uno sconto di pena pari ad un terzo.

Inoltre, il rito abbreviato si celebra davanti ad un giudice monocratico (il GUP) e non davanti ad una Corte di Assise.

Qual è la differenza con il giudizio immediato?

Il giudizio immediato non è un rito di natura “premiale” e, dunque, non consente alcuno sconto all’imputato nel caso di condanna.

Non si celebra davanti ad un giudice monocratico (come quello abbreviato) e si chiama “immediato” perché si va a giudizio direttamente senza passare attraverso la fase dell’udienza preliminare.

Sebbene possa essere richiesto anche dall’imputato, questo accade molto raramente perché, di regola, viene richiesto dal Pubblico Ministero o quando la prova appare evidente oppure entro 6 mesi dall’esecuzione di una misura cautelare (se per il reato in relazione al quale la persona sottoposta alle indagini si trova in stato di custodia cautelare).

Che pena rischia di scontare?

Considerando l’aggravante della relazione affettiva – che sembra difficile possa venire meno – il reato è punito con l’ergastolo (il che esclude l’abbreviato).

Quando potrebbe uscire dal carcere Impagnatiello in caso di condanna?

Non farei neanche allarmismo - come è stato fatto da alcuni tecnici del diritto - sul fatto che potrebbe uscire tra 10 o 15 anni. Se il nostro ordinamento prevede istituti e garanzie devono valere per tutti: è molto importante che non passi il messaggio che nei confronti dei cd. “mostri” le garanzie o gli istituti previsti dalla legge possano essere sospesi.

La madre può finire tra gli indagati?

Per quanto attiene a eventuali profili di favoreggiamento, alla madre si applicherebbe una causa di non punibilità prevista nel nostro codice, secondo cui, per una serie di reati contro l’amministrazione della giustizia, non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento nella libertà o nell'onore.

La finalità di questa causa di non punibilità poggia sul riconoscimento della forza incoercibile degli affetti familiari che esclude, in casi come questi, la rilevanza penale della condotta (in quanto sarebbe inesigibile la condotta conforme alla norma)

Il discorso sarebbe diverso qualora – sempre ragionando in astratto – dovesse emergere una responsabilità di altri “complici” per reati diversi da quelli contro l’amministrazione della giustizia.

 

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