Zoè, Keita, Sissoko, Dioubae
a Lecce la "Taranto nera"

Mamani Keita
Mamani Keita
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Venerdì 28 Ottobre 2011, 11:37 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 13:36
LECCE - Prima assoluta della “Taranta nera” questa sera alle 21.30 alle Officine Cantelmo di Lecce (ingresso 6 euro), incontro musicale tra il Salento e l’Africa, a cura di Marsab Music Management.
Sul palco ci sarà il gruppo salentino Officina Zoè (composto da Cinzia Marzo, voce, flauti, tamburello; Donatello Pisanello, organetto diatonico, chitarra, mandola; Lamberto Probo, tamburello, tamborra, percussioni salentine varie; Silvia Gallone, tamburello, tamborra, voce; Giorgio Doveri, violino, mandola; Luigi Panico, chitarra, mandola, armonica a bocca) che incontrerà Baba Sissoko, originario del Mali, discendente da una grande famiglia di Griots (figure erranti che detengono e tramandano il sapere, la tradizione, la storia e la cultura locale); Mamani Keita, cantante maliana che vive e lavora a Parigi, esibendosi con i principali artisti africani, Sourakhata Dioubate, musicista di origine guineana e strumentista di grande abilità (proveniente da una famiglia di Griot, è riconosciuto come abile e virtuoso del djembè).

Due luoghi del sud del mondo, entrambi depositari di tradizioni millenarie fondate sulle forme artistiche umane più semplici e quindi più profonde: le voci e le percussioni.



Le voci come comunicazione ed espressione: così come le voci dei griot portano le notizie nei villaggi sperduti della savana, i canti di lavoro delle donne salentine scandiscono il duro lavoro nei campi. Le percussioni come battito vitale della terra: così come i tamburi africani fungono da veicolo di comunicazione e di transe nelle cerimonie tribali, il battito del tamburello salentino scandisce da tempi immemori le cerimonie di guarigione dal morso della taranta e portano fino a noi i ritmi dei riti dionisiaci.

Un incrocio al Sud quindi, per un incontro originale e coinvolgente in cui la pizzica tarantata incontra i ritmi africani, la frenesia dei tamburelli dialoga con il talking-drum, il canto griko si fonde con la tradizione orale dei griot del Mali.



Dopo la prima delle Officine Cantelmo lo spettacolo sarà replicato domani all’Auditorium Flog di Firenze (Festival Musica dei Popoli) e lunedì 31 ottobre al Teatro Giacosa di Aosta. L'Officina Zoè sin dall'inizio (primi anni ’90) è stata parte attiva di quel movimento di riscoperta della più antica e travolgente forma di ritmo popolareche è la Pizzica-Pizzica.



L’aspetto più interessante del lavoro di questo gruppo è, oltre alla riproposizione, il rinnovamento del repertorio della pizzica attraverso composizioni originali che rispettano lo spirito della tradizione.

L’Officina Zoè vanta oggi la partecipazione ai più importanti appuntamenti nazionali ed internazionali di musica, quali il Womex a Berlino, il Festival di Villa Ada a Roma, il Premio Tenco a Sanremo, il Womad di Peter Gabriel a Palermo, il Festival “I suoni delle Dolomiti” in Trentino, la rassegna "Voix de femmes" a Bruxelles, per citarne solo alcuni.
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