Intanto, un risultato di rispetto, il fatto che la procedura d’infrazione, tanto temuta alla vigilia dell’appuntamento a Bruxelles, sia stata congelata, grazie alla lettera inviata alla Commissione Ue dal ministro alle Politiche agricole, Maurizio Martina, nella quale si elencano gli interventi già attuati, compreso il taglio di mille ulivi negli ultimi tre giorni - è già un grande passo avanti.
La Commissione europea, dopo aver ricevuto la missiva del governo italiano, si è, infatti, convinta a non procedere, archiviando la comunicazione della procedura già pronta per essere inviata, considerati i ritardi sulle misure richieste proprio dal Comitato per non diffondere il contagio: abbattimento e distruzione di tutti gli ulivi infetti nella fascia larga 20 km nella provincia di Lecce a ridosso delle province di Brindisi e Taranto, di tutti quelli individuati nei focolai fuori dalla provincia di Lecce, ma anche delle altre piante ospiti del batterio in un raggio di 100 metri dalle zone infette.
«L’apprezzamento da parte dell’Ue sull’avvio delle attività di contenimento della xylella fastidiosa, attuato dal Commissario delegato Silletti, ci fa ben sperare circa la possibilità di una modifica della Decisione comunitaria 789 che contempla la vite suscettibile all’infezione batterica del fitopatogeno, nonostante un’evidenza scientifica che dimostra il contrario» ha sottolineato l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia.
«La relazione è stata accolta favorevolmente dagli Stati membri intervenuti, ma, ad oggi, l’approccio è di estrema prudenza - ha aggiunto Di Gioia -. Il Piano predisposto dal comandante Silletti è adesso l’unico strumento che abbiamo per fermare l’avanzata del fitopatogeno. Se, come è emerso dalla riunione, dimostreremo di ottemperare a quanto previsto dal Piano e di avere sotto controllo l’avanzata del batterio, riusciremo a far valere le nostre istanze in sede europea, a tutelare la nostra economia, scongiurando il rischio imminente di embargo dei nostri prodotti».
Al Comitato fitosanitario si è discusso anche dell’aggiornamento dei focolai da xylella. Oltre al Codiro ne sono stati individuati altri due a Nizza, di ceppo diverso, per cui cresce l’allerta sul contagio. «Pare che in Francia, dopo il caso della Corsica, sia stato trovato un ceppo anche a Nizza. Eppure, il monitoraggio dell'Ue negli stati membri partirà solo a gennaio - ha detto l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato -. Questa situazione dimostra innanzitutto che azioni estreme come gli abbattimenti di massa non erano necessarie, dato che il batterio si è diffuso a prescindere. E dimostra anche che il governo Renzi ha fallito su tutta la linea a scapito della Puglia, non avendo avuto il coraggio di opporsi a misure Ue che, come detto da noi fin dall'inizio della vicenda, erano eccessive, dannose e soprattutto inutili».
Per il leader dei Conservatori e Riformisti, Raffaele Fitto, «il Comitato starebbe vagliando l’ipotesi di blocco alla movimentazione e alla commercializzazione, dalla Puglia, di tutte le piante nella lista a rischio xylella e la possibile commercializzazione della vite solo dopo il trattamento con “acqua calda”. Oltre il danno, la beffa: speravamo che questa riunione potesse sbloccare la commercializzazione della vite (senza trattamento ad acqua calda), invece, viene addirittura ampliato il blocco».