Libetta venerdì a Lecce
«Il mio Beethoven al Must»

Libetta venerdì a Lecce «Il mio Beethoven al Must»
di Eraldo MARTUCCI
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Mercoledì 28 Agosto 2013, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 18:50
LECCE - Al centro del successo gi da vent’anni per essere uno dei virtuosi pi sofisticati che esistano al mondo, uno capace di eseguire quei pezzi ineseguibili che magari solo Moskowski e Sofronitzki nella storia avevano fatto. Libetta per anche un profondo musicista e un pianista di cultura: sono state queste le parole scritte da Paolo Isotta sul “Corriere della Sera” nel recensire l’ottimo concerto dedicato a Wagner che Francesco Libetta ha tenuto lo scorso 18 luglio al Festival della Valle d’Itria. Il musicista salentino si cimenterà ora con Beethoven, di cui eseguirà la Nona Sinfonia trascritta da Liszt per due pianoforti. L’appuntamento, l’ultimo di “Must in song” e che vedrà coprotagonista Vincenzo Maltempo, è per venerdì alle 21.30 nel cortile del Must a Lecce.

Da tempo suoni in duo diversi brani, ma questa è la prima volta che ti cimenti con la “Nona”. Quali le difficoltà?

«Rendere con il pianoforte lo stesso senso di una musica nata per essere suonata da decine e centinaia di strumentisti e cantanti non è difficile: è impossibile. Però in due diventa possibile altro. Per esempio Vincenzo Maltempo ed io potremo rispettare le vertiginose velocità che Beethoven richiedeva, che annotò con precisione, e che un’orchestra non può realizzare. In due si costruisce insomma un disegno in chiaroscuro che evoca, reinterpretandolo, il grandioso affresco originale».

Il rapporto di collaborazione con Maltempo quando è nato?

«Abbiamo suonato per la Sagra Malatestiana di Rimini, anni fa. Recentemente Maltempo ha eseguito nella grande sala del festival di Erl, in Austria, un mio pezzo per pianoforte solo commissionato per il bicentenario della nascita di Wagner, che è stato bene accolto dai giornali austriaci».

A proposito di Wagner, che effetto fa sentirsi dire da Isotta di essere un modello di interpretazione wagneriana alternativo alle esecuzioni del direttore musicale del Teatro alla Scala, Daniel Baremboim?

«Fa sempre piacere sapere che qualcuno approva le tue idee. Se poi gli incoraggiamenti vengono da personalità sapienti, esigentissime e pressoché onniscienti, valgono come una vera vittoria. Posso anche vedere questa recensione come conferma che l’attività nell’ambito della direzione d’orchestra e della composizione mi ha permesso veramente di riuscire a realizzare letture che lasciano in chi ascolta l’impressione di una visione ampia della musica».

Quali sono i progetti futuri tuoi?

«Numerose pubblicazioni discografiche, anche importanti: inediti di Schipa recentemente ritrovati e altri inediti finora sconosciuti di Gino Marinuzzi. A dicembre sarà pubblicato un disco con le musiche dell’“Assedio di Otranto”, produzione andata in scena in aprile ai Cantieri Koreja che ha coinvolto numerosi bravi cantanti del Conservatorio di Lecce. In cantiere anche lavori teatrali e concerti a Roma, Milano, Amburgo, Berlino, e Tokyo, dove in una delle serate Vincenzo Maltempo ed io eseguiremo appunto la Nona Sinfonia di Beethoven».

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