Liverpool, follia collettiva prima del nuovo lockdown: la festa in strada senza distanze e mascherine VIDEO

Liverpool, follia collettiva prima del nuovo lockdown: la festa in strada senza distanze e mascherine VIDEO
di Nico Riva
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 15:40

Poco dopo le 22 di ieri sera, alla chiusura di bar e pub, una folla impressionante si è radunata nelle strade del centro di Liverpool, dando vita ad un enorme assembramento contro ogni regola anticontagio, prima del nuovo lockdown che sarebbe entrato in vigore alla mezzanotte. La città inglese è stata inserita dal Primo Ministro Boris Johnson al livello più critico dei tre stabiliti dalle nuove misure di sicurezza. Ma questo non ha impedito a decine di cittadini di ammassarsi, senza distanze né mascherine, creando una rischiosissima festa. Per disperdere la massa, è dovuta intervenire la polizia. Il sindaco di Liverpool, Joe Anderson, ha condannato senza mezzi termini quanto accaduto: «è una vergogna per la nostra città». 

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I social network si sono presto riempiti di foto e video della follia collettiva nelle strade di Liverpool. Decine e decine di persone, alla chiusura dei locali, hanno continuato come se nulla fosse a festeggiare, ballare, cantare nelle vie del centro. 

La Contea di Merseyside, che contiene al suo interno la città natale dei Beatles, è interessata da una seconda ondata di contagi fra le più alte non solo del Regno Unito ma di tutta Europa: è la terza zona per numero di contagi nel Vecchio Continente, specifica il Liverpool Echo.

Per questo motivo, a partire da mercoledì 14 ottobre l'intera regione è stata posta in massima allerta dal governo Johnson.

Le nuove misure restrittive prevedono: la chiusura di bar e pub, di palestre, piscine, scuole di ballo, casino e altri centri di ritrovo non essenziali; il divieto di ricevimenti di matrimonio; si può entrare e uscire dalla "zona rossa" solo per comprovati motivi di lavoro, salute, studio ed emergenze; non si può restare a dormire all'interno dell'area se non si è residenti, e viceversa. 

Al momento, si legge sul sito ufficiale dell'esecutivo, il 40% dei casi di Covid di tutto il Regno Unito è concentrato nel Nord-Ovest, e il 30% dei posti in terapia intensiva è occupato dai pazienti con il Covid. «Senza prendere azioni drastiche, nel giro di quattro settimane vedremmo ora più pazienti in terapia intensiva rispetto al picco della prima ondata». 

Nonostante la situazione stia peggiorando quotidianamente (quasi 14mila contagi il 13 ottobre nel Regno Unito, dati Oms), richiedendo misure estreme, tanti cittadini hanno messo completamente da parte la cautela, infrangendo le norme di sicurezza. Per diversi minuti hanno bloccato le strade e la polizia che cercava di mettere fine a quella follia collettiva.

Un testimone ha descritto la scena al Liverpool Echo: «Una delle cose più orribili che abbia mai visto in vita mia. Un folto gruppo di giovani, oltre ad infrangere ogni regola anticontagio possibile, ha attaccato un'auto della polizia. Ho paura: questo potrebbe essere solo l'inizio di un'ondata di violente proteste da parte di chi non crede al coronavirus e alla necessità di queste restrizioni». 

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