La BCE taglia le stime sul PIL di Eurolandia. Pesa la crisi degli Emergenti

La BCE taglia le stime sul PIL di Eurolandia. Pesa la crisi degli Emergenti
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Giovedì 17 Settembre 2015, 11:36 - Ultimo aggiornamento: 11:42
(Teleborsa) - L'indebolimento delle economie emergenti e le recenti oscillazioni dei mercati pesano sulla ripresa dell'Eurozona, che si conferma comunque in corso, seppure ad un ritmo più debole del previsto.
 

A dirlo è la Banca Centrale Europea nell'ultimo Bollettino economico, dal quale emerge una certa preoccupazione per il possibile impatto negativo di fattori esterni quali, appunto, il rallentamento della Cina e le turbolenze dei mercati.

Per questo l'Eurotower ha parlato di “ulteriori rischi al ribasso per le prospettive di crescita e di inflazione” e tagliato le stime sull'economia.

Il PIL è visto ora in crescita dell'1,4% nel 2015, dell'1,7% nel 2016 e dell'1,8% nel 2017. “Le prospettive per l'incremento del PIL sono state riviste al ribasso - si legge nel Bollettino - principalmente per effetto della minore domanda esterna riconducibile alla più debole espansione nei mercati emergenti”.

In una prospettiva più lunga, la ripresa dell'area dell'euro dovrebbe proseguire, sebbene a un ritmo in certa misura più debole di quanto previsto in precedenza, spiega la Banca Centrale.

L'inflazione sui dodici mesi resterà molto bassa nel breve termine, di riflesso principalmente ai recenti andamenti dei prezzi dell'energia. Quanto alle prospettive future dei prezzi, la BCE ”ritiene prematuro valutare se i recenti andamenti economici e dei mercati finanziari siano tali da esercitare un impatto durevole sul conseguimento di un profilo sostenibile di inflazione verso il proprio obiettivo di medio termine o se vadano considerati essenzialmente temporanei”.
Ad ogni modo, assicura l'Istituto, la BCE è pronta ad “agire, se necessario, ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del proprio mandato”.