Variante inglese, primi due casi in Lombardia: «Non è un focolaio». Casi anche a Napoli e in Veneto

Variante inglese, primi due casi in Lombardia: «Non è un focolaio»
Variante inglese, primi due casi in Lombardia: «Non è un focolaio»
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Sabato 26 Dicembre 2020, 20:01 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 11:41

Dopo il Veneto e i casi di Napoli, individuati anche in Lombardia i primi due casi della «variante inglese» del Sars-CoV2. Ne ha dato notizia il Policlinico San Matteo di Pavia. Si tratta di due cittadini italiani atterrati a Malpensa nei giorni scorsi - il 23 e il 24 dicembre - I due eventi sono tra loro indipendenti e non sono, in alcun modo, relativi a un focolaio. I campioni, risultati positivi al tampone molecolare, sono stati trasmessi dall'ATS Insubria alla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, dove il team del professor Fausto Baldanti ha effettuato il sequenziamento.

«Da marzo ad oggi il nostro laboratorio ha analizzato, mediante sequenziamento, oltre 550 ceppi virali e questi sono i primi casi di variante inglese identificati - commenta, Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di Virologia Molecolare del San Matteo -.

Dal momento dell'allerta emanata dagli inglesi, Regione Lombardia ha attivato il nostro laboratorio per le analisi sui viaggiatori di ritorno dall'Inghilterra». Dal 20 dicembre sono state esaminate alcune decine di campioni provenienti da tutta la Regione. «I colleghi inglesi hanno dichiarato che questa variante sembra avere una maggiore contagiosità ma non un'aumentata letalità - conclude il professor Baldanti -. Inoltre, anche questa variante sarebbe coperta dal vaccino che, per fortuna, sarà disponibile da domani».

Napoli, sei casi di rientro da Londra I sei casi rilevati a Napoli sono stati riscontrati dai ricercatori del gruppo di sequenziamento genomico coordinato da Davide Cacchiarelli presso l'istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli (Tigem). I sei tamponi provenivano da viaggiatori di ritorno da Londra, controllati nei giorni scorsi nell'aeroporto di Capodichino prima della sospensione dei voli dal Regno Unito. I ricercatori hanno determinato la sequenza completa del genoma virale in 115 tamponi positivi eseguiti negli ultimi mesi in Campania dall'Istituto Zooprofilattico. Oltre i sei casi 'inglesì, nei restanti campioni analizzati sono state identificate otto diverse varianti, tutte appartenenti al «tipo B», largamente diffuse in Europa.

 
Veneto, quattro casi di variante inglese 
In Veneto erano stati individuati 5 campioni di pazienti che avevano un collegamento con il Regno Unito, sospetti quindi di essere portatori di questa variante: di questi, 3 sono risultati positivi alla variante, due a Treviso, uno a Vicenza. I tre casi sono stati scoperti alla vigilia di Natale. Un altro caso ad Arsago Seprio, paese di 5.000 abitanti in provincia di Varese, di un dipendente di una compagnia aerea proveniente dal Regno Unito. È isolato e non ha avuto contatti con altre persone, riferisce il sindaco Fabio Montagnoli. Ma il Veneto è alle prese anche con due varianti identificate al momento solo in Veneto, delle 8 che circolano in regione. A novembre, spiega Antonia Ricci, direttrice dell'Istituto zooprofilattico delle Venezie, «avevamo individuato 37 virus circolati in Veneto; tra questi 8 varianti del Sars-Cov-2, non ancora la variante inglese, e però due varianti non ancora trovate nel resto d'Italia. Dovremo approfondire meglio queste varianti territoriali».

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