Vaccino Covid, la terza dose divide gli esperti. Silvestri: «Necessaria». Rasi: «Mancano dati chiari per tutti»

Gli esperti si confrontano sulla necessità di un'ulteriore dose di vaccino: non c'è unanimità di pareri

Vaccino Covid, la terza dose divide gli esperti. Silvestri: «Necessaria». Rasi: «Mancano dati chiari per tutti»
Vaccino Covid, la terza dose divide gli esperti. Silvestri: «Necessaria». Rasi: «Mancano dati chiari per tutti»
4 Minuti di Lettura
Lunedì 20 Settembre 2021, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 11:54

Covid, si parte con la somministrazione della terza dose di vaccino anche in Italia ma la nuova fase della campagna divide gli esperti sanitari. Nella comunità scientifica chi è convinto che si debba partire e chi invece predica calma.

Leggi anche > Covid, al via la terza dose di vaccino per tre milioni di soggetti fragili

Terza dose, Silvestri: «Necessaria, presto vaccini personalizzati»

Tra i principali sostenitori della terza dose c'è Guido Silvestri, immunologo italiano dell'Università di Atlanta. «Sarà presto necessaria, ormai sappiamo con certezza che l'efficacia dell'immunizzazione cala nel tempo e dopo 8-10 mesi si rischia di infettarsi di nuovo. Dobbiamo ripetere l'immunizzazione subito, poi tra alcuni mesi avremo nuovi vaccini Pfizer e Moderna efficaci anche contro le varianti Alfa, Beta e Delta» - spiega Silvestri al Corriere della Sera - «La tecnologia a m-RNA è fantastica, ci permetterà di avere vaccini personalizzati o specifici su patologie di specifiche aree: è come passare da una chirurgia con la scure al bisturi o al laser. Il riconoscimento di questi successi della scienza rischia di essere oscurato dalle crescenti resistenze e dall'animosità nata intorno alla pandemia».

Terza dose, Rasi: «Dati ancora poco chiari, partiamo dai fragili»

Più scettico è invece Guido Rasi, microbiologo di Tor Vergata e consulente del generale Figliuolo. «Non abbiamo ancora dati chiari per la terza dose a tutti, ma è giusto partire da fragili, over 65 e personale sanitario. Cala l'immunità misurabile, un allarme da approfondire, ma non è tutto. Israele ha notato una ripresa delle infezioni, ma senza conseguenze» - ha ammesso l'ex direttore dell'Ema in un'intervista a La Stampa - «Anche in Italia ci sono segnali simili però due dosi qui potrebbero valere di più grazie alle chiusure e alle mascherine. E poi il calo degli anticorpi non è la fine della memoria immunitaria. I dati positivi di copertura dell'Istituto superiore di sanità riguardano vaccinati da più di sei mesi, dunque la terza dose non ha senso prima di nove».

Terza dose, Bassetti: «I dati mostrano l'efficacia»

Molto favorevole alla terza dose il primario di Malattie infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti. «I dati sulla terza dose che arrivano da Israele sono molto interessanti e sono stati pubblicati su una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo» - ha spiegato il professor Bassetti all'AdnKronos - «Con la terza dose i soggetti con più di 60 anni hanno un ritorno all'efficacia originale del 95%, la stessa che si aveva all'inizio prima che arrivasse la Delta e il tasso di malattia grave è inferiore di 19,5 volte.

Mi pare che si torni a parlare quindi di un'efficacia del vaccino vicina al 100% per la patologia grave. Quindi ben venga la terza dose nelle persone più fragili».

Terza dose, Galli: «Strategie specifiche su chi non risponde al vaccino»

Meno convinto è invece Massimo Galli, primario di Malattie infettive al Sacco di Milano. «La verifica va fatta sulle persone che non hanno risposto al vaccino e su queste vanno fatte delle strategie specifiche. In molti Over 60 non c'era stata la risposta immunitaria desiderata e i dati che arrivano da Israele dimostrerebbero un importante recupero in questo senso» - spiega il professor Galli all'AdnKronos - «Manca però una verifica, dobbiamo valutare bene i dati relativi a chi non ha risposto bene alla prima somministrazione. In Francia, sui trapiantati di midollo, c'è stata una risposta anticorpale alla prima dose del 4% che diventa 44% dopo la seconda e 68% dopo la terza dose. Dati buoni ma non ottimi, c'è una percentuale non trascurabile che non risponde proprio».

Terza dose, Costa: «Dobbiamo farci trovare pronti»

Dalla scienza alla politica, anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha detto la sua sulla terza dose di vaccino contro il Covid. «La politica dovrà assolutamente rimettersi a quelle che saranno le indicazioni scientifiche. Il dovere del governo è farsi trovare preparati quando sarà richiesta. Attendiamo le indicazioni di Aifa e del Cts» - ha spiegato Costa ad Agorà su RaiTre - «Al momento, è stata prevista la terza dose ai più fragili e quando ci verrà detto di procedere alla somministrazione la struttura è pronta e i vaccini ci sono. Sarà la comunità scientifica a stabilire come e quando procedere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA