Prefettura: c'è la richiesta di acquisizione da parte di Invimit

Prefettura: c'è la richiesta di acquisizione da parte di Invimit
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Giovedì 16 Febbraio 2017, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 14:10
L’Invimit, il fondo immobiliare dello Stato, vuole acquistare e valorizzare il palazzo che ospita la Prefettura di Brindisi. Proprio per questo motivo, la società pubblica, il cui consiglio di amministrazione è presieduto dall’ex presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese, ha inviato una manifestazione d’interesse in via De Leo, indirizzata all’attuale presidente Maurizio Bruno.
«Con la presente - si legge nella comunicazione - si rinnova l’interesse del citato fondo (in particolare “Patrimonio Italia”, ndr), qualora sia intendimento di codesta Provincia procedere all’alienazione di beni immobili o porzioni di essi, e relative pertinenze, locati ad una amministrazione centrale dello Stato, al possibile acquisto dei cespiti ricompresi nel piano di dismissioni dell’ente».
In particolare, la manifestazione d’interesse fa riferimento alla sede della Prefettura, in piazza Santa Teresa, lo stesso palazzo che ha ospitato il governo nel breve periodo nel quale Brindisi è stata capitale del Regno d’Italia. Proprio questo edificio, infatti, a seguito di un esame preliminare sulla fattibilità dell’operazione, «presenta le necessarie caratteristiche per l’acquisizione al fondo di che trattasi».
Infine, un’ultima precisazione. L’eventuale acquisto da parte di Invimit, infatti, «è subordinato al positivo espletamento delle attività di “due diligence” e della valutazione dell’esperto indipendente che, qualora l’iniziativa in questione trovi accoglimento in un esplicito provvedimento di codesta Provincia, verranno attivate a cura e spese del fondo».
“Patrimonio Italia” si occupa, in effetti, solo ed esclusivamente dell’acquisizione di immobili di proprietà delle pubbliche amministrazioni e affittati al Ministero dell’Interno o ad altri ministeri: Prefetture, Questure, caserme dei carabinieri, comandi provinciali della guardia di finanza. Fino ad oggi sono stati 54, in totale, i lotti - tutti di pregio - acquisiti dall’Invimit all’interno di questo particolare fondo immobiliare.
 
Prima di perfezionare la vendita, tuttavia, la Provincia dovrebbe effettuare almeno un passaggio preliminare, in modo da garantirsi un maggiore guadagno: aggiornare il canone di locazione che risale ormai a circa trent’anni fa. L’Invimit, infatti, acquisisce solo gli immobili che possono garantire alla società la redditività necessaria.
E proprio per garantirsi la vendita, molti degli enti locali coinvolti hanno ottenuto la revisione dei canoni di affitto, per puntare anche ad un risultato economico più vantaggioso. Per questo la Provincia dovrebbe ottenere una revisione del canone, che spetta al Demanio.
Allo stato attuale, infatti, con tutti gli interventi da mettere in campo, l’Invimit potrebbe pagare alla Provincia di Brindisi circa un milione e mezzo di euro. Con il canone d’affitto aggiornato e qualche piccolo intervento, il prezzo finale potrebbe essere compreso tra i 4 ed i 5 milioni di euro. Somme che rappresenterebbero una vera e propria manna dal cielo per un ente in piena crisi economica e finanziaria come quello di via De Leo.
Ma anche il Ministero dell’Interno, ed in particolare la Prefettura, avrebbe da guadagnarci. Allo stato attuale, infatti, la Provincia non ha i fondi sufficienti per garantire la manutenzione dell’edificio mentre l’Invimit ha già studiato gli interventi necessari e li metterà in atto non appena dovesse entrare in possesso del bene.
Tra gli edifici ritenuti interessanti dall’Invimit per il fondo Patrimonio Italia, in realtà, ci sarebbero anche palazzo Montenegro, ovvero la residenza del prefetto, e (in maniera minore) la caserma dei vigili del fuoco di Francavilla Fontana, per i quali al momento non c’è, però, alcuna manifestazione d’interesse ufficiale.
Ma l’Invimit non ha solo il fondo Sviluppo Italia. Ed infatti, è interessato anche all’acquisizione della Cittadella della ricerca all’interno del Fondo Università, visto che il comprensorio è ormai sempre più abbandonato a se stesso e la Provincia non ha, anche in questo caso, i fondi per le manutenzioni. Prima che sia definitivamente abbandonato, dunque, l’Invimit vorrebbe acquisirlo.
Così come vorrebbe acquisire l’ex collegio navale, in questo caso all’interno di un altro tipo di fondo immobiliare. Su questo fronte, tuttavia, restano aperti i problemi di proprietà, passata dalla Regione a Comune e Provincia. L’Invimit, infatti, ha bisogno di un solo interlocutore quindi i due enti dovrebbero accordarsi per il passaggio nel patrimonio del Comune.
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