Palmina Martinelli è morta bruciata a 14 anni. La sua è un storia che ha scioccato l'Italia dopo che la ragazzina è stata bruciata in una casa in stato di degrado in Puglia. Palmina si era rifiutata di prostituirsi ma il papà e il cognato, entrambe alcolisti l'hanno punita per l'affronto.
Bruciata viva perché non voleva prostituirsi: il caso di Palmina riaperto dopo 35 anni
La 14enne subiva da tempo violenze e maltrattamenti motivo per cui aveva deciso di fuggire, purtroppo la sua fuga è durata poco e quando i due orchi l'hanno raggiunta l'hanno portata a casa dove l'hanno poi uccisa barbaramente. I fatti risalgono al 1981 quando Palmina fu cosparsa di carburante e data alle fiamme, fu soccorsa da uno dei suoi 10 fratelli ma era troppo tardi.
L'audio choc della 14enne che in un letto di ospedale, poco prima di morire denunciò i suoi aguzzini. "Quella registrazione c’è sempre stata - ci scrive la nipote di Palmina Martinelli in un messaggio su Facebook - ed è stata ascoltata anche dai giudici in aula di tribunale, ma non è stata mai creduta. I nomi che lei nomina sono il fidanzato di Palmina e il fidanzato della sorella Franca. Il padre non c'entra nulla con questa storia".
Palmina è morta il 2 dicembre 1981, dopo aver fatto nome e cognome dei suoi carnefici davanti a un medico e al pm, Nicola Magrone, che registrò e trascrisse la testimonianza. A ridurla così erano stati Giovanni Costantini e Enrico Bernardo.
I suoi due assassini furono condannati a cinque anni di detenzione per i soli reati di induzione e sfruttamento della prostituzione. Oggi però una delle sorelle di Palmina chiede giustizia e che venga riconosciuto anche il reato di omicidio.
Palmina, bruciata viva dal papà e il cognato a 14 anni perché non voleva prostituirsi: l'audio choc della denuncia

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Lunedì 19 Marzo 2018, 14:23 - Ultimo aggiornamento:
3 Aprile, 16:24
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