Istat, la provincia di Brindisi invecchia: i giovani vanno via, residenti in calo

Istat, la provincia di Brindisi invecchia: i giovani vanno via, residenti in calo
di Francesco TRINCHERA
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Mercoledì 16 Marzo 2022, 12:07

Quasi 3mila e 300 persone in meno: residenti in calo a Brindisi e provincia (da 385.235 a 381.946), con un decremento generalizzato sul territorio. La provincia brindisina, dunque, non fa eccezione nel quadro tracciato da Istat per la Puglia nel censimento permanente in base ai dati raccolti al 31 dicembre 2020 e pubblicati ieri. In termini assoluti, il calo più vistoso è per il capoluogo di provincia, che segna 775 persone in meno rispetto a quanto registrato nel 2019 (da 84.465 a 83.690), ma seguono Ostuni con un calo di 357 (da 30.633 a 30.276) e Carovigno, che invece registra 335 residenti in meno (da 17.096 a 16.761). Ad andare in controtendenza, due comuni: uno più piccolo come Villa Castelli, che invece guadagna 24 residenti (da 9.035 a 9.059), e Mesagne, che sale di 86 unità (da 25.878 a 25.964).

Il caso brindisino


Nello specifico anagrafico, in tutti i comuni brindisini c'è una leggera prevalenza delle residenti donne rispetto ai residenti uomini, con la sola eccezione di Carovigno (8361 contro 8400). Brindisi e la sua provincia, secondo Istat, registrano però una tra le età medie più alte a livello regionale, superiore ai 45 anni: per i singoli comuni, quella più alta si registra ad Ostuni, con 47.2 anni, mentre quella più bassa è quella di Villa Castello con 43. Quindi nel panorama provinciale ci sono dice il comunicato dell'ente di statistica -più persone di età superiore a 65 anni ogni 100 ragazzi tra 0 e 14 anni rispetto alla media regionale con un indice di vecchiaia di 196, mentre l'indice di dipendenza degli anziani (rapporto tra over 65 e popolazione in età attiva) risulta pari a 37.5 contro la media regionale di 36.1.

Più in generale, nell'intero panorama provinciale le classi prevalenti sono quella tra 50 e 55 anni e quelle contigue (45-50 anni e 55-60 anni). L'analisi di Istat passa poi in rassegna i dati relativi alla popolazione straniera residente, stimata nel Brindisino di 11251 unità, soprattutto da altri paesi europei (5886) e dall'Africa (3263).

Il confronto con l'anno precedente


Si tratta di un dato in calo del 4,2 per cento rispetto all'anno precedente, e che vale il 2.9 percento della popolazione totale (età media di 35.8 anni): il rapporto percentuale più alto è quello di San Michele Salentino, con il 5.2 per cento di popolazione straniera residente. La nazionalità più diffusa nel territorio è quella rumena, seguita da quella albanese e da quella marocchina: da segnalare che a Fasano la comunità straniera è composta per una parte consistente (65.6 percento) di albanesi, mentre a Brindisi si riscontra una presenza importante di cinesi rispetto alla media Nel panorama provinciale aumenta leggermente il tasso di natalità (da 6.3 a 6.5 ogni mille abitanti) ma anche quello di mortalità (da 10.5 a 11.4 ogni mille abitanti). Per il tasso di natalità si segnala l'incremento nel capoluogo che passa da 2.1 a 7 e di San Michele da 0.9 a 5.8, mentre nel tasso di mortalità c'è stato un calo significativo a Sandonaci (da 27.4 a 13.5). Il tasso migratorio interno passa in un anno da -3.2 a -2.0 per mille abitanti, con il dato più alto (ma in calo) di Cellino San Marco con -6.8; mentre quello estero va da 1.7 ogni mille abitanti a 1.4 ogni mille abitanti (5.3 il dato più alto, a Carovigno).
Per quel che riguarda le famiglie, nel Brindisino se ne contano 158319 (dati del 2019) ma soprattutto con un solo componente (29.9 percento) o con due (27.2) mentre se ne contano il 20.4 percento con tre componenti e 17.2 con quattro. Andando invece a guardare l'istruzione, il territorio provinciale è quello con il maggior numero di analfabeti (1.4 percento) mentre il titolo prevalente è quello di licenza media, con il 32.9 percento, e scuola secondaria superiore (31.7 per cento). Infine, nell'intero panorama provinciale sono 170367 le persone che hanno dichiarato di muoversi giornalmente: di queste, il 70.6 per cento lo fa all'interno del proprio comune di residenza, mentre il 29.4 lo fa verso un altro comune.

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