Il dono al piccolo Angelo: può tornare a camminare

Il dono al piccolo Angelo: può tornare a camminare
di Danilo SANTORO
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Lunedì 28 Dicembre 2020, 09:03 - Ultimo aggiornamento: 09:08

Una nuova vita. Dopo il dramma e lo sconforto. Pian piano potrà tornare a camminare, a correre, a salire su un monopattino. Il più bel dono che potesse ricevere. Dopo la sofferenza, le lacrime, finalmente la serenità e le giornate che tornano pian piano quelle di ogni bambino alla sua età. Dalle corsette a una passeggiata sul monopattino elettrico, con il sorriso finalmente ritrovato. Sul suo volto e su quello dei suoi genitori. I momenti più difficili, sono già alle spalle. Ed ora c'è un orizzonte che fa meno paura al piccolo Angelo, 12enne di Ostuni, a cui l'estate scorsa i medici hanno dovuto amputare una gamba.
A pochi giorni dal Natale, infatti, all'adolescente della Città Bianca è stata applicata una prima protesi. Provvisoria. Assemblata sotto i suoi occhi, da chi sin dal primo giorno di ricovero ha deciso di prendersi cura del paziente speciale: il professore Cesare Faldini, direttore della I clinica ortopedica e traumatologica dell'istituto di cura e ricerca scientifica Rizzoli di Bologna.
Un angelo come lo hanno definito i genitori del 12enne ostunese, Domenico e Nadia Colucci, che hanno affidato nelle mani dell'illustro accademico, quel che restava di una gamba lacerata da un drammatico incidente in bicicletta avvenuto nella Città Bianca la scorsa estate. Un violento impatto contro una barra di ferro: le prime operazioni chirurgiche, poi la dolorosa scelta dell'amputazione dell'arto per salvare la vita al piccolo. Settimane e mesi difficili. Lunghe ed infinite anche per i suoi genitori.
Ed è stato lui, a soli 12 anni ad infondere coraggio anche nei momenti più tristi di questa storia, iniziata ad Ostuni, proseguita a Bari, e che ha trovato un primo segnale di fiducia a Bologna. Qui dall'incontro con Faldini è nata la speranza per la famiglia della Città Bianca. Un percorso non facile per il piccolo Angelo, giunto nella struttura del capoluogo emiliano con una grave infezione, che ha richiesto un ricovero di oltre 3 mesi ed una complessa cura multidisciplinare tra il reparto di malattie infettive del Policlinico Sant'Orsola, l'Istituto Rizzoli e la chirurgia plastica.
«Grazie agli interventi chirurgici a cui è stato sottoposto spiegano dal Rizzoli- ha potuto essere trattato con la protesizzazione immediata una settimana dopo l'ultimo intervento: una tecnica innovativa che permette di iniziare a camminare prima della rimozione dei punti di sutura. L'arto viene preparato con protezioni di maglia in cotone, feltri e pellicola trasparente. Si applicano alcune fasce in vetroresina per costruire l'invaso, poi si applica il tubolare di connessione ed il piede protesico. Il paziente è in grado di camminare subito dopo l'applicazione della protesi, ed inizia la riabilitazione, che consente in qualche giorno di abbandonare le stampelle e camminare autonomamente salendo e scendendo anche le scale».
Percorso che ha seguito Angelo, in attesa per i primi mesi del 2021 di quella che sarà la protesi definitiva. Quella che permetterà a lui di recuperare il tempo perduto con gli amici e gli affetti più cari, in questi mesi dopo l'incidente, e di tornare alla vita di tutti i giorni.
L'aver applicato sin da subito questa protesi, seppur provvisoria, nasce intanto dalla necessità di evitare anche danni psicologici al piccolo paziente, per il prolungarsi del tempo senza camminare. E' stata interamente realizzata dal prof. Faldini.
Ma anche la determinazione dell'adolescente ostunese è stata forte. Tale da poter salire, poco dopo l'impianto della protesti, su un monopattino elettrico, tra l'emozione dell'intero personale del reparto, di cui il 12enne in poco tempo era diventato la mascotte. Nei mesi del suo ricovero a Bologna, Angelo, infatti, ha saputo conquistarsi l'affetto di medici ed infermieri.
Non pochi sono stati i doni e le sorprese dedicate al 12enne, anche con la collaborazione dell' Associazione nazionale spettacolo a beneficio dei bambini(Ansabbio onlus): tablet, cuffie, e sotto l'albero per il piccolo anche la maglia del suo calciatore preferito: Cristiano Ronaldo. E del campione portoghese ha dimostrato di avere la stessa tenacia e costanza. Progressi quotidiani dopo l'intervento per la protesi provvisoria che hanno permesso al piccolo paziente inizialmente di mettere i primi passi. Poi anche la salita di alcuni gradini.
Quattro settimane dopo l'operazione chirurgica via tutti i supporti. A mantenere Angelo solo la mano dei suoi genitori: emozionati ed increduli per quei passi che sanno di una nuova vita.
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