Scuola senza fondi: soldi per il gasolio solo per un altro mese

Scuola senza fondi: soldi per il gasolio solo per un altro mese
di Sonia GIOIA
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Domenica 10 Gennaio 2016, 09:33

Il bue e l’asinello nella stalla dove venne al mondo il Bambin Gesù forse garantivano più tepore di quello riservato ai ragazzi delle scuole superiori in provincia di Brindisi. Non è solo la “Santa Teresa” a subire i contraccolpi di questo riordino che ha gettato nel caos l’ente con sede a palazzo De Leo, i dirigenti lo avevano preannunciato e la divinazione si è verificata puntuale all’inizio del nuovo anno: niente soldi per i termosifoni, scuole al gelo. Tipo l’“Agostinelli” di Ceglie Messapica, dove il rientro dalle vacanze per studenti e professori è stato di quelli con sorpresa visto che l’istituto in via Ovidio, ristrutturato di fresco, al fresco sta. Tanto che gli allievi non hanno esitato a proclamare l’astensione fintanto che la struttura non sarà adeguatamente riscaldata. La levata di scudi dei ragazzi, stavolta, non ha trovato resistenze da parte della dirigente Angela Albanese, che ha compreso se non avallato le ragioni della protesta. Le lezioni, salvo complicazioni, riprenderanno domani, grazie ad una soluzione d’emergenza e in attesa che torni la normalità.

È Sergio Rini, dirigente del settore Patrimonio e Tributi a palazzo De Leo a chiarire la temporanea soluzione e quel che accadrà in futuro: «Sono in corso le operazioni di collegamento con la rete gas, quindi i termosifoni sono spenti, a causa delle vacanze di mezzo, e dunque dei tempi tecnici, noi ed Enel non siamo riusciti ad attivare il gas entro il 7 gennaio», è la spiegazione del funzionario, la stessa fornita agli allievi dalla dirigente scolastica. «Ci hanno detto che ci saranno altri 4-5 giorni di ritardo, nel frattempo piazzeremo a scuola dei bomboloni di gas, ma si tratta di una soluzione temporanea in attesa del ritorno alla normalità».
L’impasse dell’Agostinelli, almeno quella parte dell’istituto dove hanno sede liceo classico e scientifico, non è che una parte del caos generale se è vero come è vero che l’Alberghiero versa in condizioni anche peggiori visto che la ristrutturazione di cui la scuola necessita è assai più radicale.

A Fasano, anche peggio, visto che il problema non sono solo i termosifoni. Nell’istituto alberghiero dedicato alla memoria di Gaetano Salvemini gli ascensori sono stati bloccati tutti il 31 dicembre perché è scaduto il contratto di manutenzione e l’impresa che gestisce il servizio ha deciso di bloccare gli impianti per non incorrere in ulteriori complicazioni. «Per motivi contabili – sempre Rini - non era possibile rinnovare l’incarico all’impresa che, anche per una questione di sicurezza, non poteva consentire che funzionassero in assenza di un regolare contratto», motivi contabili vuol dire che non c’è denaro nelle casse della Provincia e quel tanto che c’è può essere adoperato solo tenendo conto del diktat relativo al patto di stabilità.

Questione di sicurezza vuol dire invece che, se mai si fosse verificato un incidente nell’uso degli elevatori nel periodo di assenza di contratto di manutenzione, sarebbero stati guai grossi per tutti, presidi compresi. «All’inizio dell’anno però, fra il 4 e il 5, si è riusciti a fare il punto con l’ufficio ragioneria e ad attivare con immediatezza gli impianti. Però…». Però? «Le risorse economiche per garantire il funzionamento dei termosifoni, non ci sono. Possiamo tirare avanti fino alla fine di gennaio, al massimo al dieci febbraio. Poi, non sappiamo come faremo», ancora Rini. Insomma, non resta che aspettare un repentino arrivo della primavera e sperare nel riscaldamento globale.