Spese per il personale amministrativo: il Comune di Brindisi tra i migliori in Italia

Il municipio di Brindisi
Il municipio di Brindisi
di Francesco TRINCHERA
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Lunedì 14 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 16:17

Fondazione Gazzetta amministrativa promuove Brindisi sui costi per il personale amministrativo, assegnando alla città adriatica la nona posizione nella classifica nazionale sulla base degli indicatori elaborati dall’organismo. Più nel dettaglio la ricerca, pubblicata da AdnKronos, si colloca all’interno del progetto denominato “Pitagora” e tiene conto di tre parametri: “Voci stipendiali corrisposte al personale a tempo indeterminato”, “Straordinario per il personale a tempo indeterminato”, “Voci stipendiali corrisposte al personale a tempo determinato” e ad ognuno di essi è assegnato un “rating” nello stile delle agenzie economiche, incentrandolo prettamente sulle cifre impegnate. Il report, è specificato, tiene conto dei dati comunicati per il 2020.

I voti

Nel primo caso, secondo il report la spesa dell’ente di piazza Matteotti è nell’ordine di 8 milioni e 876mila euro circa, che vale un rating “A”. Nel secondo caso, invece, Brindisi è in un gruppo con rating “AA”, appena sotto altre otto città con il rating massimo, ovvero “AAA”: qui i dati parlano di una spesa nell’ordine di 140.281 euro. Stesso discorso per quel che riguarda il terzo ambito di analisi, anche se qui a conquistarsi la tripla “A” sono state solo cinque città, con Brindisi che invece ottiene il punteggio appena inferiore: in questo caso, il valore di 259.700 euro. Brindisi, anche per questo, segnerebbe complessivamente un valore da “top ten” in Italia, con un punteggio totale di “AA”, e che si va ad inserire in un contesto pugliese che comunque segna i rating più favorevoli.

Il confronto

All’interno dei migliori sei tra i capoluoghi (quelli, cioè, che si sono visti assegnare la “AAA” complessiva) c’è infatti Taranto, al quinto posto: nel primo parametro, conquista una “AAA” grazie ad una spesa di 16 milioni 680mila euro circa, nel secondo, una “A” (con una spesa di 728.614 euro) e nel terzo una doppia A (qui la spesa è di 491.499 euro). Guida la classifica Latina, seguita da Messina, Reggio Calabria, Palermo. Sesto posto per Livorno. A fare da contraltare, le quattro città con rating “C”, che sono nell’ordine (dal novantacinquesimo al novantottesimo posto) L’Aquila, Agrigento, Enna e Terni. Per tredici capoluoghi, invece, non è stato possibile stilare una classifca per mancanza dei dati. Tra le altre città pugliesi si segnala Barletta all’ottavo posto, mentre al sedicesimo è collocata Bari ed al ventottesimo Andria, completando il quadro delle città con la “AA”. Tra quelli, invece, con rating “A” ci sono Lecce al trentaquattresimo posto, in virtù della A nel primo parametro (spesa per 11 milioni e 455mila euro circa); della doppia A nel secondo (con costi stimati in 122.474 euro) ed una “BBB” nel terzo (poco meno di 649mila euro). Chiudono il panorama regionale, con “BBB” Trani (sessantaduesima) e con la “BB” Foggia (sessantacinquesima).

Il dato regionale

Come detto, la Puglia sembra segnare buoni numeri anche per quel che riguarda l’ente regionale, che conquista la “AAA” (una delle tre nel panorama nazionale assieme a Lombardia e Veneto).

Nel primo ambito di analisi, infatti, il risultato è di una “AA” in virtù della spesa di poco meno di 70 milioni di euro (circa 69 milioni e 982mila) Stesso rating anche per il secondo parametro di indagine, dove la Puglia registra costi per 553.758 euro. La Regione si guadagna invece la tripla A nel terzo indicatore, dove le cifre sono nell’ordine di 314.365 euro. Se da un lato sono molte le Regioni ad aver centrato un punteggio complessivo superiore alla “A”, dall’altra parte della classifica sono soprattutto quelle del sud a segnare i dati peggiori: il rating di C, infatti, è stato assegnato alla Sicilia, mentre hanno la B Molise e Basilicata.

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