Pronto soccorso senza barella, infermiera aggredita

Pronto soccorso senza barella, infermiera aggredita
di Vincenzo MAGGIORE
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Lunedì 31 Luglio 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 14:16
Che il clima sul pianeta sanità brindisino fosse rovente anche oltre le temperature registrate dai termometri lo si era capito da tempo: le tante criticità del sistema, dalla carenza di personale a quelle strutturali e materiali, e il piano di riordino ospedaliero, disposto dalla Regione, inviso a larghe fette di addetti ai lavori e di opinione pubblica e che ancora pare non riuscire a ingranare nella sua concreta attuazione, sono dei segnali che da soli basterebbero a decifrare le difficoltà che si vivono dalle parti degli ospedali e delle strutture aziendali. Se questo non bastasse, poi, ci sono le aggressioni degli utenti agli operatori a confermare gli elevatissimi livelli di stress che albergano costantemente nelle corsie dei reparti e, ancor di più, nei pronto soccorso.
Carmelo Villani, segretario provinciale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, è tornato sull’argomento in seguito dell’ennesimo episodio di violenza verbale e fisica subito da un’infermiera del Pronto soccorso dell’ospedale Antonio Perrino, “rea” di non avere a disposizione una barella dove poter opportunamente adagiare un paziente. «Tale problematica è stata affrontata più volte, non ultima in occasione della giornata internazionale dell’infermiere, durante la quale abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione per far comprendere che l’aggressione non è la soluzione dei problemi della sanità, accentuati in questo periodo di crisi dai continui tagli alle strutture e dal sottofinanziamento del sistema sanitario nazionale».
 
Secondo Villani, quello che accade oggi in Pronto soccorso affonda le proprie radici in quanto fatto, o non fatto, negli ultimi 10 anni, almeno. «Sembra strano che non si evidenzi che le strutture di San Pietro Vernotico e di Mesagne sono state depotenziate anni fa e sembra strano che non si sottolinei che è da anni che il Pronto soccorso del Perrino, ma non solo, affronti il grosso problema del sovraffollamento». 
Il discorso impostato da Villani allarga l’orizzonte delle riflessioni all’intero territorio dell’Asl, rimarcando quelle che paiono essere le criticità più urgenti alle quali mettere mano. «Il Perrino è ancora privo di specialità fondamentali, dalla Gastroscopia d’urgenza, alla Pneumologia, alla Chirurgia Toracica, ai posti letto di Medicina d’urgenza oltre a quelli di osservazione breve. Gli ospedali di Francavilla Fontana e Ostuni, poi, non sono stati adeguati a quelli che sono gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera dettati dal Dm 70. Che dire poi dei tempi attesa? Non è solo una questione di posti letto. Ore per una consulenza cardiologica, ore per un’ecografia, ore per un referto radiologico, oltre alla via crucis del paziente nei “meandri” degli ospedali per effettuare le consulenze specialistiche. Tutto ciò causa della grave, atavica, carenza di specialisti rispetto agli accessi».
Esposti i problemi, il segretario lancia l’appello per un confronto urgente coi vertici Asl. «L’auspicio è quello di un immediato e serio confronto di tutte le forze politiche e sociali per raggiungere la soluzione definitiva delle problematiche della sanità brindisina. Si può e si deve: lo dobbiamo a noi stessi e soprattutto ai cittadini, vere vittime del sistema».
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