Reddito troppo basso per giustificare il possesso di troppi beni mobili e immobili. Così, è scattato il sequestro finalizzato alla confisca nei confronti di un pregiudicato di Cerignola, dedito a rapine e assalti a caveau. I beni sequestrati hanno, nel complesso, un valore di 2,5 milioni di euro.
I militari della guardia di Finanza di Bari (nucleo Pef) e gli agenti della divisione anticrimine della Questura di Foggia, hanno posto i sigilli a un'impresa agricola; una impresa industriale esercente l’attività di “commercio all’ingrosso di prodotti surgelati”; un appartamento con pertinenziale box; rapporti finanziari intestati al proposto ed alle persone fisiche e giuridiche a lui riconducibili.
Il decreto di sequestro
L’esecuzione del provvedimento rappresenta l’epilogo di complessi accertamenti finalizzati alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale del “proposto” e all’individuazione degli “asset” patrimoniali e finanziari riconducibili al medesimo e ai componenti del proprio nucleo familiare.
Il destinatario della misura di prevenzione sarebbe stato, difatti, riconosciuto quale soggetto connotato da una pericolosità sociale stratificatasi nel tempo e comprovata da diverse sentenze di condanna per gravi e allarmanti reati, tra i quali alcuni riconducibili ad assalti a caveau e furgoni portavalori su tutto il territorio nazionale, portati a termine con estrema violenza e tecniche paramilitari, nonché con l’utilizzo di armi da guerra ed esplosivi.
Una carriera criminale che inizia negli anni '90
Gli investigatori della Divisione Anticrimine di Foggia ed i finanzieri del GICO di Bari, in perfetta sinergia, hanno ricostruito la “carriera criminale” del pluripregiudicato che, dalla fine degli anni 90, si è reso responsabile di rapine contro istituti di credito ed attività commerciali, assalti a furgoni portavalori e correlati episodi di ricettazione, riciclaggio nonché di delitti in materia di armi.
Più di recente il predetto è stato condannato dal Tribunale di Brescia, unitamente ad altri sodali, per il tentato assalto al caveau della società Mondialpol di Calcinatello (BS), sventato solo grazie al preventivo intervento delle Forze dell’Ordine, che, qualora fosse andato a buon fine, avrebbe fruttato all’organizzazione criminale circa ottanta milioni di euro.
Il citato soggetto, inoltre, come ricostruito nell’ambito delle inchieste che lo hanno interessato nel corso degli anni, annovera il coinvolgimento in traffici organizzati di sostanze stupefacenti, a carattere transnazionale, dalla Colombia e dalla Spagna.
L’indagine economico-patrimoniale, condotta più nello specifico dai finanzieri, avente ad oggetto il periodo 2011-2023, è consistita, tra l’altro, nell’analisi di copiosa documentazione, tra cui i contratti di compravendita dei beni e numerosi altri atti pubblici che hanno interessato nel tempo l’intero nucleo familiare investigato, verificando poi, per ogni transazione, le connesse movimentazioni finanziarie sottostanti alla creazione della provvista economica.
All’esito delle operazioni di sequestro, il personale della Questura di Foggia e della Guardia di Finanza di Bari procederanno all’immissione in possesso dell’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di beni per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro.