Roberto Colaninno, morto l'imprenditore. Forte il legame con il Salento: dall'ex Colonia Scarciglia alla villa nel Capo di Leuca

L'imprenditore aveva 80 anni

Roberto Colaninno, morto l'imprenditore: dalla Telecom alla Piaggio è stato protagonista dell'economia italiana
Roberto Colaninno, morto l'imprenditore: dalla Telecom alla Piaggio è stato protagonista dell'economia italiana
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Sabato 19 Agosto 2023, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 16:30

È morto a 80 anni Roberto Colaninno, imprenditore protagonista dell'economia italiana. Era presidente e amministratore delegato di Piaggio, fu anche manager Telecom. Fatali gli sviluppi di una leucemia. L'imprenditore era particolarmente legato al Salento, dove per anni ha trascorso le proprie vacanze. Nel 2004 aveva presentato un progetto di riconversione dell'ex Colonia Scarciglia, nei pressi di Leuca, in un resort turistico di alto livello. L'operazione naufragò per problemi burocratici e per via di una vicenda poi finita in tribunale. 

In quegli anni Colaninno acquistò da Antonio Filograna, storico imprenditore della Filanto di Casarano, la villa a picco sul mare a San Gregorio, marina di Patù, dove ogni anno tornava per trascorrere le vacanze estive e alcuni periodi di relax nel corso dell'anno con la propria famiglia e con il figlio Matteo, poi eletto parlamentare del Partito Democratico.
Nella villa di San Gregorio, nonostante la malattia scoperta due anni fa, era tornato per le ultime vacanze pasquali, consolidando così il suo profondo legame con la comunità di Patù.

Colaninno era atteso a San Gregorio per l'inizio di questo mese, prima che la situazione si aggravasse.

 

Chi era Roberto Colaninno

Dopo gli esordi nel 1969 alla Fiaam e la carriera all’Olivetti, il suo nome è legato soprattutto alla scalata alla Telecom del 1999 e al rilancio della PiaggioLa notizia della morte è stata ufficializzata da Omniaholding, la holding di controllo della famiglia. I funerali, secondo quanto si è appreso, si svolgeranno a Mantova in forma privata.

Ottanta anni appena compiuti, il 16 agosto, sposato, padre di Matteo e Michele, quest'ultimo amministratore delegato e direttore generale di Immsi, Roberto Colaninno aveva conseguito il diploma di ragioniere e da mezzo secolo era al centro della scena imprenditoriale italiana. L'imprenditore, la cui famiglia era originaria di Acquaviva delle Fonti, da tempo ormai viveva a Mantova. La sua carriera inizia nel 1969 alla Fiaam Filter, azienda italiana di componenti per auto con sede a Mantova, di cui diviene amministratore delegato. Nel 1981 fonda la Sogefi, società di componentistica meccanica, con sede a Mantova, entrata ben presto nell'orbita della Cir dell'ingegner Carlo De Benedetti. Nel 1995 è amministratore delegato di Olivetti nel momento della massima crisi dell'azienda. In quegli anni Colaninno annuncia che bisogna uscire dall'informatica e trasforma l'azienda in una holding di telecomunicazioni. Nel 1998 vende per oltre 7 miliardi di euro anche Omnitel, all'epoca secondo gestore nazionale dei cellulari. All'inizio del 1999 lancia una offerta pubblica di acquisto totalitaria su Telecom Italia, pagando a tutti gli azionisti un prezzo considerato equo dalla Borsa. L'operazione ha successo e Colaninno diventa presidente e amministratore delegato. Nel 2002 Colaninno acquista Immsi, nata dallo scorporo degli immobili della Sirti, società della galassia Telecom operante nel settore delle reti telefoniche, società operante nel settore immobiliare, trasformata da Colaninno in una Holding di partecipazioni industriali e quotata in Borsa. Nel 2003 attraverso Immsi acquista Piaggio. Negli anni Piaggio cresce ed ora opera con diversi marchi, oltre al proprio: Vespa, Gilera, Scarabeo, Aprilia, Moto Guzzi, Derbi, Ape, Piaggio Veicoli Commerciali. Nel 2008 viene costituita, in seguito a una iniziativa di Silvio Berlusconi, nasce la Compagnia Aerea Italiana, una società-veicolo che intende acquisire l'Alitalia, di cui Colaninno è stato presidente. Nel 2015 la Cai è azionista al 51% della nuova Alitalia con il 49% in mano a Etihad Airways. 

Il commento di Fabrizio Quarta

«Oggi il silenzio mi peserebbe molto: mi sembrerebbe di non rendere onore alla memoria di una persona straordinaria, con cui ho condiviso un lungo tratto del mio percorso ed a cui devo molto - è il ricordo dell'imprenditore Fabrizio Quarta che con Colaninno ha condiviso l'operazione della Colonia Scarciglia oltre ad un legame di forte amicizia - Che Roberto Colaninno sia stato un imprenditore illuminato lo testimoniano le sue attività e la sua storia. Custodirò invece nel mio intimo ,i suoi valori, i suoi insegnamenti ma soprattutto l’amicizia autentica ed il forte legame che ha avuto con la nostra terra ,con il Capo di Leuca ,che è sempre stato argomento obbligato all’inizio di ogni incontro o conversazione anche di lavoro»

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