Coronavirus, tra i congiunti anche nonni, suoceri e cognati. Sui fidanzati arriva il chiarimento del Governo

Coronavirus, tra i congiunti anche nonni, suoceri e cognati. Sui fidanzati arriva il chiarimento del Governo
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Sabato 2 Maggio 2020, 17:02 - Ultimo aggiornamento: 21:32
È pronta la nuova autocertificazione da esibire al momento dei controlli delle forze di polizia dal 4 maggio. Nel modulo, uguale a quello attualmente in vigore, è stata inserita tra le motivazioni valide per gli spostamenti quella dell'«incontro con i congiunti» e il riferimento all'art.1, comma 1, lettera a) del Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020. 

Chi sono i congiunti? Il governo lo chiarisce: parenti, affini, partner nelle unioni civili e chi è legato da “stabile legame affettivo”: sono questi i “congiunti” ai quali si potrà andare a fare visita da lunedì 4 maggio. I «congiunti» cui fa riferimento il Dpcm sulla fase 2 comprendono: «I coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)». Lo si legge in una Faq pubblicata sul sito del governo, che dà un'interpretazione del testo del dpcm.

Nessun dubbio, naturalmente, sulla possibilità di incontrare le persone a cui si ha un rapporto di coppia giuridicamente definito: che sia matrimonio o unione civile, da cui derivano poi tutti gli altri legami con parenti e affini.

Palazzo Chigi deve invece ancora chiarire con precisione se - come ha detto il premier Conte - qualche giorno fa tra i "congiunti" si possa ascrivere la categoria dei findanzati, compagni o conviventi senza che vi sia a dimostrarlo nessun documento. Al di là della facile ironia sulla difficoltà di stabilire quale sia a reale relazione tra persone, il chiarimento viene chiesto a gran voce da diversi giorni. Ultimo a invocarlo in ordine di tempo è staro oggi il sindaco di Napoli Luigi De Magistris secondo cui le contraddizione che anche in vista della fase 2 si registrano tra le disposizioni nazionali e quelle regionali potrebbero far nascere dei problemi. Da qui uno in particolare richiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. «Aspettiamo sempre l'interpretazione autentica sui cosiddetti prossimi congiunti».
  

E sempre di oggi è anche l'intervento di Giulio Bacosi, Avvocato dello Stato e presidente dell'Associazione Democrazia nelle Regole, in merito all'interpretazione del DPCM che ha autorizzato gli incontri anche fra «congiunti» a partire dal prossimo 4 maggio. Bacosi ricorda come «il termine 'congiunto' sia citato nel codice penale», e sottolinea che nella nozione non sarebbero «a rigore ricompresi neppure i fidanzati». «Bene ha fatto allora la Presidenza del Consiglio a precisare che si intendono per congiunti anche fidanzati e affetti stabili: una precisazione dovuta per consentire a due persone che si amano (purché, sempre in ottica restrittiva, nel contesto di un rapporto che non sia meramente occasionale) di potersi trovare senza incorrere in sanzioni o divieti, nell'attesa (magari più avanti) di poter incontrare anche amici e conoscenti. Poche Regole chiare - conclude Giulio Bacosi - ci salveranno tutti».

A chiarire questo aspetto anche per iscritto sarà dunque di qui a poche ore il governo. 

Gli altri chiarimenti riguardano gli spostamenti all’interno della Regione per svolgere attività motoria e la possibilità di recarsi presso le seconde case che si trovano nella Regione di residenza.

A Palazzo Chigi stanno limando le risposte al quesito che pone più problemi, quello su attività motoria e sportiva. Il dilemma da sciogliere è la possibilità di superare i confini del territorio comunale, consentendo ai cittadini di muoversi liberamente all’interno della Regione. Un’apertura che farebbe di fatto saltare il divieto di soggiornare nelle seconde case, pur senza superare i confini regionali. E che farebbe venir meno anche l’autocertificazione: basterebbe infilare in automobile un paio di scarpe da ginnastica per poter dire ai carabinieri o agli agenti di polizia che si sta andando a fare attività motoria in spiaggia, in montagna o in collina.
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