Lo shopping non tira ma a Natale sarà pienone nei ristoranti

Lo shopping non tira ma a Natale sarà pienone nei ristoranti
Poco shopping nelle vie del centro a Taranto ma sold out nei ristoranti per il pranzo di Natale. Si riaccendono i fornelli e stavolta, la ristorazione sembra davvero ripartire con...

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Poco shopping nelle vie del centro a Taranto ma sold out nei ristoranti per il pranzo di Natale. Si riaccendono i fornelli e stavolta, la ristorazione sembra davvero ripartire con grande fermento. 


Lo confermano gli addetti ai lavori ed è inequivocabile visto che quasi ovunque, non c’è più posto libero per trascorrere la vigilia o il pranzo di Natale. I menù si aggirano tra i 30 e i 60 euro per persona e naturalmente, sono ammessi solo coloro che possiedono il green pass rafforzato.

Le iniziative

Tuttavia, c’è chi ha pensato anche a coloro che preferiscono ricevere tutto a domicilio, in dei box. È il caso de “La Paranza”. Non è la prima volta che il titolare, Angelo Matacchiera, punta ad una soluzione alternativa per raggiungere una fetta più ampia di clientela. «Il box è un modo per avvicinarci ai clienti. Abbiamo cominciato a farlo durante il lockdown e poi, non abbiamo più smesso. Quest’anno, fortunatamente, siamo aperti ma non abbiamo voluto rinunciare a questa opportunità». 

L’andamento generale è positivo. «Sì – conferma Matacchiera – so che tutti i ristoranti stanno lavorando abbastanza bene e le restrizioni sono ben accette dai clienti. Mi riferisco al green pass e ai controlli. Chi non è vaccinato non si presenta proprio. Non registriamo ad oggi, particolari problemi anche se in giro c’è la sensazione che vi sia un aumento dei contagi. Al momento, il settore ristorazione tiene e speriamo che eventuali decisioni governative non ci mettano in crisi. I clienti accettano i controlli e sono propensi a mostrare il green pass, sinonimo di sicurezza».
Il quadro della situazione è descritto con chiarezza dal rappresentante della categoria in ConfCommercio, Antonio Salamina. «Sta andando bene. La gente ha voglia di uscire e si sente, allo stesso tempo, una grande voglia di sicurezza». Sui controlli, Salamina pone l’accendo. «I clienti stessi ci vogliono mostrare il loro pass e appurano che lo abbiano anche magari quelli dei tavoli vicini. I controlli, anche nel mio locale, ci sono stati a campione e non abbiamo avuto problemi. Nei giorni scorsi, ha chiamato qualcuno che non è vaccinato per i tavoli all’esterno ma ora fa freddo e dunque, il discorso è molto limitato. Per quanto riguarda le festività, so che molti ristoranti sono al completo da mesi. Da quello che mi risulta, la vigilia probabilmente, verrà trascorsa con aperitivi nei bar mentre il 25 a pranzo nei ristoranti. Il settore è in movimento, la domanda c’è, senza dubbio. Speriamo che si vada avanti in questa maniera. Rispetto allo scorso anno, almeno siamo aperti e stiamo lavorando». 
A margine di un periodo dunque, positivo che sta attraversando il mondo della ristorazione, incombe però un problema. Si tratta dell’aumento delle materie prime che, ovunque ed anche in tanti altri settori, ha fatto lievitare i prezzi. L’olio per friggere per esempio, dopo il lockdown è quasi raddoppiato. In più, si tratta di una oscillazione pazza che fa schizzare alle stelle un determinato tipo di carne, piuttosto che il pesce nel giro di 24 ore. Una criticità questa che sta mettendo a dura prova tutti i ristoratori, costringendoli ad aggiornare e a modificare i loro menù di frequente. 


«La questione – spiega Salamina – coinvolge molti settori economici perché la pandemia ha generato un aumento notevole di tutto. In ogni caso, supereremo anche questo problema, sperando che si torni alla normalità prima possibile». In ogni caso, nelle cucine dei ristoranti ormai, pentole e fornelli sono in posizione. Gli chef affilano le loro armi e non c’è dubbio che il cibo riesca a vincere sempre su tutto, lasciando indietro almeno per un giorno problemi e preoccupazioni. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia