Centinaia di giovani a ballare sugli scogli: musica, mare, drink e tanti dubbi

Domenica presa d’assalto dai giovani la litoranea ionica di Santa Maria al Bagno

Domenica di divertimento lungo la costa ionica
Con i due ponti festivi è ufficialmente esplosa la primavera e con lei, in tutto il Salento, la voglia matta di movida, aperitivi danzanti all’aria aperta e...

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Con i due ponti festivi è ufficialmente esplosa la primavera e con lei, in tutto il Salento, la voglia matta di movidaaperitivi danzanti all’aria aperta e musica. Lungo la costa e nei centri storici. A testimoniarlo la marea umana di persone, in prevalenza giovani sotto i trent’anni, che domenica pomeriggio ha letteralmente invaso alcune località sulla litoranea Jonica salentina: Santa Maria al Bagno, dove alcune delle attività presenti nel tratto nei pressi della “Montagna Spaccata” hanno organizzato gli ormai classici party al tramonto, e a Porto Cesareo con feste danzanti da centinaia di persone.


Un colpo d’occhio incredibile con un’onda di persone che davanti ad un mare a specchio si muovevano a ritmo di musica. Energia e desiderio di libertà, tipici della stagione calda, che in alcuni casi, però, fanno esplodere, di conseguenza, anche il caos, i disagi per i residenti, le situazioni al limite del consentito. E anche qualche timore sulla sicurezza dei ragazzi.

È la movida estiva: amata e odiata, croce e delizia, problema ma anche risorsa e opportunità se gestita attraverso lo strumento della pianificazione e in un contesto di norme chiare ed univoche nell’intero territorio. In medio stat virtus, soprattutto in questo caso. Il nodo è proprio riuscire ad inquadrarla nella direzione del decoro, della sicurezza e di un equilibrio rispettoso della lecita necessità di fare impresa e della imprescindibile esigenza di tutelare la vivibilità di tutti e, nel caso dei locali sul mare, anche la salvaguardia di una costa sempre più fragile e vulnerabile. 

Divertimento e divieti

Due i filoni principali, quello delle feste pomeridiane sul mare e quello dell’intrattenimento notturno, cresciuti negli anni passati in maniera esponenziale, e in parte incontrollata, e che vedono oggi invece impegnate le amministrazioni nel tentativo di tutelare gli interessi di tutti. I sindaci dei comuni salentini interessati ci stanno provando da tempo tra divieti, ordinanze e controlli: per l’imminente stagione sono già stati annunciati restrizioni, limiti per l’intrattenimento musicale notturno e nuclei di vigilanza; da Lecce a Gallipoli e Otranto, dallo Jonio all’Adriatico.
Nel Capoluogo, in particolare, da anni ormai si anima un confronto acceso tra residenti, esercenti e Comune. Proprio in questi giorni il Comitato di tutela del centro storico, è insorto contro l’ipotesi di uno sblocco delle licenze food che porterebbero all’apertura di nuovi locali come pub, bar, e simili. Gli scorsi anni, con ordinanza sindacale, era stato invece fissato lo spegnimento della musica a mezzanotte. Niente e nessuno contro chi esercita nel pieno rispetto delle norme e della sicurezza. 

I comuni rivieraschi

Ma la fotografia che chi domenica - transitando in auto, moto o bici lungo la litoranea di Santa Maria al Bagno - si è trovato di fronte non lascia molto spazio all’immaginazione. Centinaia di ragazzi, ma anche tanti adulti, sulle piattaforme metalliche ancorate sul fondale e sugli scogli a mo’ di palafitta o riversati direttamente sulla scogliera o sulla zona retrostante la spiaggia nel caso di Porto Cesareo. Moltissimi in transito sulla strada, con carreggiata a doppia corsia di circolazione e una fila chilometrica di mezzi in circolazione e spazio ridotto a causa delle auto parcheggiate ai lati. Scene che sanno di deja vù e che ricordano quanto negli anni passati è già accaduto a Gallipoli, lungo la costa sud nei pressi di Baia Verde, dove oltre un decennio fa è partita la moda dei beach party, diffusasi poi in tutta la provincia. 


Allora come adesso, la domanda è se e quali esercizi, lidi, chioschetti, bar, abbiano i requisiti e le autorizzazioni per offrire intrattenimento danzante. Autorizzazioni che, quindi, implicano anche misure di sicurezza atte a tutelare l’incolumità dei partecipanti; le stesse - per intenderci - di cui devono essere dotate le discoteche. Piano di sicurezza, limiti di capienza, servizi igienici sufficienti, transenne e, all’occorrenza, piano traffico ed altri supporti necessari a scongiurare pericoli. Che nella situazione che si è creata domenica, sono sotto gli occhi di tutti. A cominciare dal rischio di cadute sulla roccia, alla strada a ridosso della costa, che da maggio a settembre è sempre trafficata. Al rientro nella tarda serata di domenica, inoltre, in tanti sono stati costretti a procedere facendosi strada con la torcia dello smartphone per attraversare la porzione di strada in curva che costeggia la caratteristica Montagna Spaccata e raggiungere il proprio mezzo. Scene agostane quasi; ma la stagione è appena iniziata e a giudicare dalle previsioni sarà calda su più fronti. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia