Movida rumorosa in centro, i gestori dei locali tremano: «Non fateci spegnere la musica entro la mezzanotte»

Movida in centro a Lecce
Ordinanza anti-movida: come in un deja vu torna lo spauracchio per i titolari dei locali del centro storico di Lecce. L’anno scorso il provvedimento del sindaco Carlo...

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Ordinanza anti-movida: come in un deja vu torna lo spauracchio per i titolari dei locali del centro storico di Lecce. L’anno scorso il provvedimento del sindaco Carlo Salvemini (la “Notte è di tutti”) fu mal digerito.

Il timore dei gestori dei locali

E, alle porte di un’altra estate, il timore di tanti operatori del borgo antico è sempre la stesso: essere costretti a staccare la musica a mezzanotte e chiudere entro e non oltre le 3. Un dictat indigesto per Francesco Milo del “QuarantaCinque” in via Marco Basseo: «Mi auguro che la prossima estate si possa lavorare senza restrizioni che negli ultimi anni ci hanno penalizzato - spiega Milo -. Lavoriamo soprattutto l’estate e un’altra ordinanza ci taglierebbe le gambe. Il problema è rappresentato principalmente dal divieto della musica dopo la mezzanotte. Ormai è una situazione che va avanti da anni - prosegue -. Sono aumentati i controlli e i giovani ormai preferirono altre mete. Non sarebbe giusto continuare a lavorare a certe condizioni».

L'ordinanza dello scorso anno

Parlava chiaro l’ordinanza che l’hanno scorso è stata in vigore dal 15 luglio al 30 settembre: anticipazione dell’orario di chiusura degli esercizi pubblici e commerciali alle 3 (ma nel 2022 era alle due); divieto di emettere musica all’esterno del locale dalle 24 dalla domenica al giovedì e dalle ore 01 il venerdì e il sabato; divieto di emettere musica e suoni sulla pubblica via per gli artisti di strada a partire dalle 23. «Dopo un’invernata dove si è lavorato poco e niente - dichiara Aldo Ravi del Tacco 12 in via Ludovico Maremonti - un’altra ordinanza sarebbe una bella mazzata. Il centro storico ormai sta morendo. Ormai è diventato la meta per anziani e famiglie. Non chiamatela più movida. Staccare la musica a mezzanotte in piena estate sarebbe l’ennesima beffa dopo tanti anni di sacrifici e divieti».

La speranza in vista del voto

In vista delle elezioni, c’è anche chi spera in un cambio di rotta. «Non ho paura dell’ennesima ordinanza da parte di questa amministrazione perché hanno sempre dimostrato di proibire e restringere - dice Danilo Stendardo del Road 66 in via dei Perroni -. Se questa città resterà nelle mani di questa amministrazione il centro storico subirà il colpo di grazia. Ormai la fascia tra i 20 e i 50 anni non ha alcun interesse nel centro storico. Non ci sono eventi, concerti, nulla. E con la musica spenta a mezzanotte per tutta l’estate sarebbe l’ennesima stagione monca. Se la linea continuerà ad essere questa, le restrizioni contro la movida si rafforzeranno ancora di più. Ormai vanno di moda gli anziani - conclude -. Il quartiere antico sta diventato solo sinonimo di noia mortale».

La migrazione verso le marine

Stessa linea di pensiero per Antonella D’Andria, responsabile dell’Alibi Creative Club in via degli Ammirari. «Speriamo che la nuova amministrazione abbia un un approccio diverso al mondo del commercio e al turismo in generale. Quella è un’ordinanza che mira a tutelare i residenti del centro storico, ma che danneggia pesantemente il turismo giovane. Purtroppo non ci sono attrattive, non c’è una programmazione di concerti, non c’è nulla. Quindi perché il ragazzo dovrebbe venire in centro storico? In estate inoltre gli orari cambiano. Tante persone tornano tardi da mare, cenano alle 22, ma se già alle 24 siamo costretti a spegnere la musica è normale che i giovani si spostano verso le marine o verso altre città».

Ma non tutti la pensano così

L’unica voce fuori dal coro è stata quella di Paolo La Peruta del Caffè Letterario in via Guglielmo Paladini, ma la questione eventi continua a tenere banco: «Non possiamo aspettarci che Lecce diventi una discoteca a cielo aperto - commenta La Peruta -. L’estate scorsa non ho registrato cali, quindi l’ordinanza comunale non ha influito negativamente sulla mia attività, che comunque si sposa con una clientela più adulti. Detto questo, mi auguro che chiunque amministrerà la città nei prossimi anni organizzi più eventi per rendere il centro storico più attrattivo e ricco di appuntamenti, soprattutto nei periodi di magra. Per quanto riguarda la chiusura dei locali alle 3, almeno per quanto ne sappia, nessuno si è mai lamentato».

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Quotidiano Di Puglia