Energia, la Puglia candidata per una nave rigassificatore: l'annuncio del ministro Cingolani

Energia, la Puglia candidata per una nave rigassificatore: l'annuncio del ministro Cingolani
La Puglia è pronta al sacrificio dell'eolico. L'annuncio arriva dal governatore, Michele Emiliano, intervenuto al Live In di Sky Tg24 da Bari. Il dibattito...

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La Puglia è pronta al sacrificio dell'eolico. L'annuncio arriva dal governatore, Michele Emiliano, intervenuto al Live In di Sky Tg24 da Bari. Il dibattito sull'energia, con la presenza al Kursaal del ministro per la Transizione Roberto Cingolani e del managing director di Tap Luca Schieppati, lancia due indicazioni sull'approvvigionamento energetico e sulle risposte alla crisi russa dopo lo scoppio della guerra: la Puglia investirà sull'eolico, e la prima nave per la rigassificazione sarà attiva dal primo semestre del 2023. Brindisi e soprattutto Taranto i porti candidati ad ospitarla.

L'annuncio


Il primo annuncio arriva da Emiliano, che ha parlato chiaramente - rivolgendosi a una platea di studenti - di sacrificio per l'incremento dell'eolico. «Ci stiamo preparando, ovviamente con dei sacrifici, perché forse non vi piacciono i parchi eolici, ma una pala se non ti serve la smonti. È un sacrificio per il paesaggio che la Puglia affronterà». Da considerare, in tal senso, anche il progetto di Hope Srl di un parco eolico offshore al largo della costa tra Bari e Barletta. La società (ha sede nel capoluogo di Regione) ha avanzato alla capitaneria di Porto di Bari un'istanza di concessione demianale trentennale per occupare gli specchi acquei per la realizzazione di un impianto, «installando 80 turbine galleggianti per la potenza complessiva di 600 mw». Il tutto da aggiungere ai due progetti di Odra Energia, quello in Salento e quello a largo delle acque di Brindisi. Emiliano ha tenuto a sottolineare, come, la Puglia sia «il primo produttore di fotovoltaico ed eolico in Italia», al momento.

Il nodo del gas


Fonti alternative di energia rispetto a quelle di stampo tradizionale, ma il nodo approvvigionamento del gas, resta ed è anche piuttosto urgente da sciogliere. Se è vero che «con la pace immediata - parole del governatore - ci sarebbe meno fretta», è anche vero che l'urgenza per ora c'è. Emiliano apre all'ipotesi rigassificatore, sottolineando che «il problema non è farlo, ma dove lo fai». E Cingolani apre un'altra strada, collegata alle navi per rigassificare: «Stiamo chiudendo attraverso Snam - dice il ministro -, la prima sarà operativa entro il primo semeste del 2023». Come funziona? «La nave - ha detto il ministro - la ormeggi dove c'è un tubo del gas e ce ne sono diversi in Italia, ci sono diversi punti di innesco. Si compra o si affitta per 400-500 milioni, dà 5 miliardi di metri cubi l'anno e sappiamo che quando la transizione sarà andata avanti, la nave la mandi via». Secondo il ministro i porti candidati ad ospitarla sarebbero Brindisi e Taranto.


Il concetto è molto simile a quello dell'eolico, rimedi temporanei per continuare a lavorare nell'ambito della transizione ecologica. Perché ci vorrà tempo, ma la guerra ucraina ha sparigliato le carte in tavola e messo al centro dell'agenda emergenze non preventivate con questa urgenza.
E intanto? Il punto sul trasporto di gas da Sud, lo fa Schieppati: «Dal gasdotto Tap in 15 mesi abbiamo trasportato 11 miliardi di metri cubi di gas, di cui 9 sono entrati in Italia. Lavorando con il supporto del governo italiano e con quello dell'Azerbaijan, siamo riusciti da alcuni giorni a trasportare all'ingresso (al confine greco-turco) 33 milioni di metri cubi al giorno di gas che, se proiettati su base annua, vuol dire 12 miliardi di metri cubi trasportati e 10,5 per l'Italia. Adesso stiamo spremendo al massimo le nostre potenzialità». Il managing director di Tap chiude alla possibilità di posare nuovi tubi, basta aumentare la «compressione in Grecia e in Albania. Ci vorrebbe qualche anno».


E sul tema delle rinnovabili, Emiliano avanza la sua proposta bandiera con i fondi del Pnrr: «Abbiamo candidato la Puglia a un progetto pilota, con Taranto città dell'idrogeno. L'idrogeno si può fare per via chimica o si può fare per elettrolisi utilizzando impianti eolici o fotovoltaici. Noi scegliamo questa seconda strada. Confidiamo nel ministro Cingolani, che è per tre quarti pugliese». Si riparte da qui, tra progetti futuri e urgenze presenti. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia