FE, dalla creatività degli studenti i trofei del campionato green più giovane e dinamico

Da sinistra Sam Bird, Jean-Eric Vergne e Lucas Di Grassi con i trofei disegnati dagli studenti del Central Saint Martins
LONDRA - Una categoria motoristica giovane, nell’età, nello spirito e anche nel design. Parliamo della Formula E la cui quarta stagione si è appena chiusa con...

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LONDRA - Una categoria motoristica giovane, nell’età, nello spirito e anche nel design. Parliamo della Formula E la cui quarta stagione si è appena chiusa con la vittoria tra i piloti del francese Jean-Eric Vergne e di Audi tra i team. A suggellare queste affermazioni ci sono i trofei disegnati da studenti del Central Saint Martins, istituto di design con sede a Londra.


Le idee nascono a Londra. Il fautore di questa collaborazione è Steven Aspinall, capo del Design per la Formula E e – guarda caso – ex studente del Central Saint Martins che ha fornito agli allievi del college il brief (ovvero le richieste basilari) sul quale poter esprimere la propria creatività e la propria bravura di designer e artisti su un tema nuovo: uno sport motoristico a zero emissioni. I candicati hanno poi dovuto inoltrare le proprie idee ad una commissione formata da 4 rappresentanti della Formula E che hanno dovuto compiere due scelte tra le quattro proposte arrivate alla fase finale: il trofeo da destinare al campione e quello per ogni gara e per le altre classifiche.

La cornice dorata del vincitore. Nel primo caso ha vinto l’idea di Ellen Nyqvist, una ragazza svedese che ha ideato un trofeo in cristallo a più strati circondato da un bordo in oro che ricorda un circuito e che porta iscritta la seguente frase: «Formula E. Adrenalina che pompa ancora come elettricità nelle tue vene, scatta fuori dal tua galleria di visioni e fa incontrare i tuoi occhi con il pubblico. Lascia che si immerga, che lo abbracci. Quando mi tieni in mano, è tutto di nuovo tranquillo. Come il mondo che prende il suo respiro. Per qualunque motivo tu sia andato, qualunque cosa abbia fatto aumentare i battiti del tuo cuore e premere il pedale dell’acceleratore, ora è storia. Una storia che tu hai fatto, una storia che stai tenendo tra le tue mani e che sta tracciando la rotta verso il futuro».


La copia a Vergne, l’originale al sicuro. Vergne tuttavia a New York, in occasione della chiusura del campionato, teneva in mano una copia del trofeo, mentre l’originale è conservato presso il quartier generale della Formula E, a Londra. Nel secondo caso invece la scelta è caduta sulla proposta di Sarunas Plyskaitis ed è la E stilizzata del logo della Formula che si avvita verso l’alto formando una sorta coppa elicoidale che può essere impugnata anche con una mano. Ulteriore testimonianza di come le nuove tecnologie e le nuove forme di motorsport possano incontrare la creatività, in particolare delle giovani generazioni che di tutto questo saranno gli effettivi spettatori e protagonisti. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia