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Bollette di gas e luce aumentate a dismisura all’insaputa degli utenti. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto un’istruttoria sulla pratica di variazione contrattuale messa in campo da Enel Energia per informare i consumatori dei cambiamenti tariffari dopo le segnalazioni, tra le altre, di Adiconsum Lecce che solo nelle ultime settimane ha presentato 26 istanze a nome degli utenti, dopo aver ricevuto oltre 100 richieste di assistenza.
La vicenda
«Tutto ha avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori hanno deciso di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso - spiega Lucio Paolo Guida, segretario Adiconsum Lecce - con l'obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe. I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi. Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore avrebbe dovuto ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa, se meno favorevole, almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore del nuovo sistema informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.
Le segnalazioni
Adiconsum Lecce ha provveduto a inviare le segnalazioni ad AgCom e ad Arera per i profili di comportamento commerciale, invocando il recesso contrattuale. L’Autorità ha formalmente aperto un’istruttoria per verificare quanto contestato da Adiconsum Lecce. «Nel mese di gennaio 2024, sono state numerose e continue le denunce (oltre 600) di singoli consumatori e microimprese -scrive l’Agcom nel bollettino ufficiale-, anche grazie di associazioni di consumatori, che lamentano di aver ricevuto, in occasione dei cicli di fatturazione relativi al quadrimestre ottobre 2023 - gennaio 2024, bollette recanti un significativo incremento del prezzo delle forniture di gas e di energia elettrica». Esborsi quadruplicati o quintuplicati rispetto al passato che non sono stati preannunciati, secondo gli utenti, da alcuna informazione preventiva in forma scritta (email o lettera) da parte di Enel Energia, in merito al rinnovo contrattuale. «Non c’è stata possibilità -continua AgCom- di poter esercitare il diritto di recesso, né di scegliere un diverso fornitore di energia. La email in esame infatti sarebbe stata “artatamente confezionata per essere intercettata dal filtro antispam” come un messaggio promozionale».
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