«Pagami o le tue foto osé andranno su Facebook e a tuo marito»

«Pagami o le tue foto osé andranno su Facebook e a tuo marito»
Dietro la minaccia di pubblicare su Facebook le foto che la ritraevano nuda e di inviarle sia al marito che al figlio della donna, si sarebbe fatto consegnare poco più di...

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Dietro la minaccia di pubblicare su Facebook le foto che la ritraevano nuda e di inviarle sia al marito che al figlio della donna, si sarebbe fatto consegnare poco più di duemila euro, affinché quelle immagini “hot” non finissero sul social network o – peggio - tra le mani dei suoi familiari. Un ricatto a luci rosse bello e buono, per il quale, nei giorni scorsi, il protagonista ha deciso di patteggiare la pena con l’accusa di estorsione.

Si tratta del 39enne Claudio Vetrano, nativo di Casarano ma residente a Tuglie, già noto alle forze dell’ordine, che davanti al giudice del Tribunale di Grosseto Sergio Compagnucci ha patteggiato la pena a due anni, tre mesi e dieci giorni di reclusione. L’uomo, difeso dagli avvocati Giovanni Gabellone e Monica Negro, entrambi del Foro di Lecce, dovrà pagare anche una multa di 600 euro nonché le spese processuali.
I fatti di cui è accusato il salentino risalgono al periodo settembre - ottobre 2016 e si sono verificati nel capoluogo di provincia toscano, città di residenza della donna con cui, in passato, aveva avuto una breve relazione. E che, spontaneamente, gli aveva inviato alcune fotografie di lei nuda, mai pensando che un domani potessero diventare un “problema”.
La vittima, tuttavia, si dovette ricredere quando il 39enne la contattò, ricattandola: “O paghi oppure quelle foto finiscono su Facebook e tra le mani di tuo marito e tuo figlio”.
In un primo momento - evidentemente spaventata dal fatto che quelle fotografie osé potessero finire sul web o sui telefonini del coniuge e del figlio, correndo così il rischio di “rovinare la famiglia” - la grossetana ha ceduto alle minacce ed ha assecondato le richieste di denaro del salentino, versandogli, tramite un accredito su delle carte prepagate, poco più di duemila euro.
Stanca delle continue pretese economiche ed esasperata dalla situazione che si era venuta a creare, però, la donna trovò infine il coraggio di denunciare ai carabinieri il suo ricattatore, che per quei fatti finì così alla sbarra davanti ai giudici toscani con l’accusa di estorsione.

L’epilogo del procedimento penale si è avuto nei giorni scorsi, quando gli avvocati del 39enne hanno avanzato la richiesta di patteggiamento della pena. Richiesta che il magistrato ha accolto, emettendo nei confronti del tugliese la sentenza di condanna. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia