Arriva in ospedale con dolori al ventre: muore dopo un'ora

Arriva in ospedale con dolori al ventre: muore dopo un'ora
Dolori addominali lancinanti, la corsa in macchina con la madre fino all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, l’arrivo al Pronto soccorso nella mattinata. E poi...

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Dolori addominali lancinanti, la corsa in macchina con la madre fino all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, l’arrivo al Pronto soccorso nella mattinata. E poi la richiesta d’aiuto, il colloquio con i medici, le analisi, la richiesta di una Tac, le condizioni della donna che si aggravano in maniera repentina.

Tutto quello che è successo dal momento in cui Daniela Gesuè, 38enne di San Pietro Vernotico, è entrata nel presidio ospedaliero del capoluogo salentino, fino al momento in cui è stata dichiarata la sua morte, lo dovrà chiarire l’inchiesta che sarà aperta a seguito della denuncia presentata dai familiari della donna. I genitori e il fratello di Daniela chiedono di sapere perché è morta quella ragazza che aveva tanta voglia di vivere e soprattutto se c’è stata qualche negligenza. Insomma, se si poteva fare qualcosa per salvarle la vita.
 
Daniela conviveva dalla nascita con una grave forma di anemia che però, tra alti e bassi, era sempre riuscita a tenere sotto controllo. E nonostante la patologia di non semplice gestione, lei riusciva a condurre una vita normale: si era laureata in Criminologia con il massimo dei voti. Per quel futuro non c’è più tempo. La vita di Daniela si è spezzata a pochi giorni dal Natale in una maniera così inattesa da lasciare sconvolti i familiari e sorpresi anche i medici di turno che sabato mattina l’avevano presa in cura e che già dalle prime analisi avevano riscontrato valori altissimi nel sangue, ma probabilmente non tali da far ipotizzare la morte avvenuta nell’arco di un’ora dal ricovero.
Se non potrà riavere indietro Daniela, la famiglia chiede almeno di conoscere le cause della morte. Sul corpo della donna è stata quindi disposta l’autopsia che sarà effettuata dal medico che sarà nominato dalla procura. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia