Don Cesare, il tribunale accoglie la richiesta: finirà la pena in un centro per disabili a Mantova

Don Cesare Lodeserto con i suoi legali
Don Cesare Lodeserto, 55 anni, di Lecce,sconterà il residuo di pena di due anni ed otto mesi di reclusione nella sede di Quistello Balsamo (in provincia di Mantova)...

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Don Cesare Lodeserto, 55 anni, di Lecce,sconterà il residuo di pena di due anni ed otto mesi di reclusione nella sede di Quistello Balsamo (in provincia di Mantova) dell’associazione “Ave Maria nostra speranza”.

L’istanza, depositata nei giorni scorsi dagli avvocati difensori Federico Massa ed Antonella Corvaglia, è stata accolta dai giudici del Tribunale di Sorveglianza.
L'ex direttore del Regina Pacis sconterà dunque la pena assistendo i disabili del centro, fondato nel 1978
da un commerciante di bevande con un figlio disabile. I giudici hanno dunque accolto la tesi della difesa secondo cui non ci sono condizioni ostative alla concessione della misura alternativa: don Cesare non ha carichi pendenti, non è sottoposto a  provvedimenti cautelari ed è disposto a rispettare tutte le limitazioni previste dall’affidamento.
La decisione del presidente del Tribunale di Sorveglianza, Silvia Dominioni, ed al giudice relatore Emanuela Foggetti, è stata resa nota oggi. Don Cesare finì in carcere il 14 marzo del 2005, perché accusato con sei suoi collaboratori, undici carabinieri e due medici di servizio, di violenze nei confronti di diciasette ragazzi di origine maghrebina, avvenute in seguito a un tentativo di fuga. I fatti si riferiscono alla notte del 21 novembre 2004, in cui un gruppo di immigrati, trattenuti in attesa di espulsione nel Regina Pacis, tentarono la fuga saltando da una finestra sita al primo piano dell'edificio. In particolare Don Cesare fu accusato del tentativo di costringere una ragazza  a presentare una denuncia falsa.


Il processo di primo grado, celebrato con rito abbreviato, davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecce, Nicola Lariccia, si conclude il 26 settembre 2007 con una nuova condanna a 5 anni e 4 mesi e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Condanna confermata prima in appello e poi in Cassazione. Il residuo da scontare è di poco più di due anni e mezzo per il sacerdote, che lo trascorrerà nel centro in provincia di Mantova.


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Quotidiano Di Puglia