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Aveva fretta di nascere il piccolo Giulio. Non ha dato il tempo a mamma e papà di arrivare in ospedale e ha deciso di nascere nella sua casa. Al riparo da virus e brutte storie che purtroppo riempiono da un anno le pagine dei giornali.
LA STORIA
Era mezzanotte del 2 aprile, in un periodo di zona rossa rafforzata per la città di Lecce, quando Marta, giovane mamma, ha iniziato ad avere le contrazioni, sempre più forti.
Intanto Marta ha iniziato a riempire la vasca da bagno di acqua pensando di doversela cavare da sola e fare di tutto per far nascere il piccolo Giulio in casa.
Nel frattempo è arrivato il personale medico e gli operatori del 118 e la conferma: inutile correre in ospedale, Giulio stava nascendo. Bisogna intervenire subito.
IL PARTO
Il medico, un rianimatore, il dottor Antonio Cioffi, con il supporto del personale del 118, ha aiutato Marta a portare alla luce il piccolo Giulio. Un bimbo di 3.900 chili nato nella sua casa tra le braccia di mamma e papà.Dopo il parto la mamma e il piccolo sono stati portati in ospedale e sottoposti alle visite di rito. Per loro diagnosi perfetta: stanno benissimo e non c'è stata alcuna complicazione.
LE DICHIARAZIONI
«E' stata una grandissima emozione – ha raccontato Marco Mazzeo, papà di Giulio – erano in cinque e hanno aiutato mia moglie a partorire. Anche io ho dato il mio supporto”, ride.
«Oggi il dottor Cioffi è passato in reparto perché voleva sapere come stesse Giulio e salutarci. E' stata un'emozione per tutti in questo periodo in cui anche i medici sono costretti alla maggior parte di interventi legati alla pandemia. Domani Giulio e Marta torneranno a casa».
Un “raggio di sole”, la nascita di Giulio, avvenuta in casa. Un segno di speranza e rinascita in un periodo in cui il covid purtroppo la fa da padrone.
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