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È passato un mese dalla scoperta del corpo dell'82enne Maria Prudenza Bellanova nel congelatore in cui l'aveva riposta il figlio 55enne Angelo Bellanova, denunciato dopo aver confessato l'occultamento di cadavere. Natale è arrivato e il feretro è ancora nella camera mortuaria del cimitero cittadino di Ceglie Messapica in attesa della celebrazione dei funerali. L'unico a poter decidere se celebrare o meno le esequie religiose resta il figlio di Renza, che ha espresso la volontà di cremare la salma della madre per poter conservare le ceneri in casa. Ma, al momento, la cremazione non è possibile poiché non è ancora disponibile l'esito degli esami istologici e tossicologici che dovrebbero svelare le cause della morte dell'anziana.
L'autopsia
L'autopsia è stata eseguita lil 26 novembre dal medico legale, Domenico Urso.
Nei primi giorni di dicembre è stato conferito l'incarico tecnico per controlli approfonditi sul cellulare dell'uomo. Il professionista, che si sta occupando dei rilievi sul dispositivo sequestrato, comunicherà i dati relativi a telefonate, messaggi e quant'altro entro la fine del mese o, al massimo, l'inizio del nuovo anno. E i dati in questione andranno a far parte degli elementi raccolti dagli inquirenti per tracciare un profilo del 55enne e un quadro della sua condotta al fine di comprendere il motivo che lo ha portato a chiudere il corpo della madre in un congelatore.
La tesi dell'uomo
L'uomo ha sempre sostenuto di aver agito perché non voleva separarsi da lei per via del rapporto simbiotico che li legava. Ma su questo aspetto gli investigatori stanno cercando di vederci chiaro, compiendo delle verifiche su vari aspetti della vita di Bellanova, tra cui quello economico. Ecco perché hanno compiuto accertamenti per appurare un'eventuale percezione indebita della pensione di Renza, sempre negata dal figlio, che non aveva la delega sul conto della congiunta e poteva utilizzare il bancomat. Questo, però, non è tutto. I carabinieri sono a lavoro pure su un altro fronte, quello del furto compiuto da ignoti nella villetta di contrada Seppe Nisi, in cui è stato scoperto il corpo di Renza. Un colpo messo a segno da qualcuno che ha violato i sigilli dell'abitazione sequestrata e portato via un televisore, una motosega, diverse suppellettili ed effetti personali, tra cui degli occhiali di Bellanova, che ha sporto denuncia in seguito ad un sopralluogo compiuto alla presenza dei militari della stazione dell'Arma di Ceglie.
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