Ubriaco e drogato, fuori strada con l'auto: muore l'amico di 23 anni. Condanna a 3 anni e otto mesi per omicidio stradale

Ubriaco e drogato, fuori strada con l'auto: muore l'amico di 23 anni. Condanna a 3 anni e otto mesi per omicidio stradale
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Mercoledì 26 Maggio 2021, 12:50 - Ultimo aggiornamento: 13:52

Tre anni e otto mesi di reclusione. Questa la pena patteggiata nei giorni scorsi, dinanzi al gup di Taranto Gianna Martino, dal conducente della vettura sulla quale il 23 settembre di quattro anni fa viaggiava il 23enne di Carosino, Andrea Attanasio. La macchina quel giorno uscì fuori strada e la tremenda carambola non diede scampo al ragazzo. Il drammatico sinistro si verificò alle 4 del mattino lungo la statale 7 ter nei pressi di San Giorgio Jonico.

L'incidente


La Renault Megane condotta dall'imputato, e con a bordo il ragazzo, seduto sul sedile posteriore, ed altri tre giovani tra i 23 e i 25 anni, procedeva da San Giorgio verso Taranto, quando all'improvviso, lungo un rettilineo, il conducente perse il controllo della macchina. L'auto invase prima la corsia opposta e uscì fuori strada, finendo la sua corsa contro il muretto di tufi che delimitava un canale. Dopo l'impatto, la macchina perse aderenza sul terreno e si ribaltò più volte su se stessa, urtando diversi cartelli stradali e anche un albero.
Quella terrificante carambola, purtroppo, costò la vita allo sfortunato 23enne, che morì sul colpo.

L'indagine

 

Sull'incidente mortale la procura jonica avviò immediatamente le indagini e gli accertamenti.
Sotto i riflettori, quindi, finì subito la posizione del conducente della macchina a carico del quale venne ipotizzata la contestazione di omicidio stradale, aggravato dalla guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Gli esami ai quali venne sottoposto l'uomo che era al volante, infatti, evidenziarono la positività dell'indagato ai due parametri, facendo scattare le aggravanti.
La famiglia della vittima, assistita dal consulente legale Luigi Cisonna, si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che tra i vari esperti ha scelto di affidarsi anche all'ingegnere Pietro Pallotti, come quale consulente tecnico di parte.
Al professionista, infatti, è stato affidato il compito di ricostruire dinamica, cause e responsabilità dello schianto nell'ambito dell'accertamento peritale disposto dalla procura.
Lo Studio3A, peraltro, ha già chiuso da tempo il capitolo risarcitorio della vicenda.
Al termine delle indagini preliminari, il Sostituto procuratore Mariano Buccoliero ha dunque chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per l'indagato, perché, per citare la richiesta, «con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, ponendosi alla guida dell'auto che aveva in uso in stato di alterazione psicofisica, dovuta all'assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti, che ne alteravano i riflessi, e conducendola a velocità sostenuta, in violazione peraltro degli articoli 141, 142 e 146 del Codice della Strada, perdeva il controllo della stessa, uscendo fuori dalla sede stradale e ribaltandosi sulla fiancata sinistra, così determinando la morte del passeggero».
Dopo una lunga attesa di quasi due anni, dovuta anche al blocco imposto alla pandemia da Covid-19, si è finalmente arrivati all'udienza decisiva, celebrata due giorni fa dinanzi al gup. Al varco dell'udienza, il legale dell'imputato ha proposto per il suo cliente il patteggiamento, giudicato congruo dal pubblico ministero Buccoliero e dal giudice, nella misura di tre anni e otto mesi.
Il patteggiamento, quindi, è stato siglato dinanzi al giudice e ha chiuso il procedimento aperto sulla disgrazia della strada.

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