Il Lecce e Gotti: non è tempo di rivoluzioni

Il Lecce e Gotti: non è tempo di rivoluzioni
di Lino De Lorenzis
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Giovedì 14 Marzo 2024, 05:00

LECCE Sprizza entusiasmo da tutti i pori e assicura che l’impatto con la squadra è stato molto positivo. «Ho trovato un gruppo elettrico e non spento come si poteva temere. È evidente che una gara importante come quella con il Verona ha in qualche modo scosso i ragazzi, riaccendendo qualcosa in ognuno di loro». Parole e musica di Luca Gotti, classe 1967, veneto della provincia di Rovigo, da ieri ufficialmente nuovo allenatore del Lecce (contratto fino a giugno con rinnovo automatico in caso di salvezza) in sostituzione dell’esonerato D’Aversa.

Proprio all’ex tecnico della formazione giallorossa Gotti ha voluto rivolgere un pensiero. Un gesto che gli fa molto onore. «Conosco bene Roberto, l’ho avuto come giocatore tanti anni fa. Oltre ad essere un ragazzo di personalità, è anche una persona col cervello che funziona. Lo posso assicurare. Non sono qui per giudicare, non è compito mio, sono certo però che quello che è capitato domenica è solo il frutto di frustrazione».

La decisione di accettare l’offerta del Lecce non rappresenta per Gotti il classico gesto del tecnico senza panchina che coglie al volo la prima occasione per tornare ad allenare. «Confesso che il 2023 per me è stato un anno difficile: ho avuto due operazioni invasive. Una a luglio, che non mi ha consentito di accettare le tantissime offerte ricevute. Credetemi, mi hanno cercato davvero in tanti. Dopo 7-8 mesi di stampelle ora sono tornato alla normalità solo che avendo ancora un contratto fino a giugno con lo Spezia avrei potuto tranquillamente aspettare la fine della stagione e fare un’altra scelta. Questo per dire che non sono stato spinto da motivi economici. Quando Pantaleo Corvino mi ha chiamato ho capito subito che non potevo rinunciare a questa grande opportunità. Il contratto? Qualcuno ha parlato di discussioni nel corso della trattativa mentre nella realtà invece è successo l’esatto contrario. Io ho detto a Corvino che per me il contratto passava in secondo piano davanti alla possibilità di allenare una squadra giovane e fresca che ha in organico giocatori che mi piacciono molto. Lui ha insistito invece per inserire l’opzione di rinnovo automatico in caso di salvezza. Lo ringrazio però io sono concentrato sull’obiettivo da raggiungere». E anche se il Lecce gode ancora di un punto di vantaggio sulla terz’ultima in classifica, è chiaro a tutti che non sarà affatto facile restare in serie A. «Questa stagione la lotta salvezza è difficilissima, con tante squadre in pochi punti che rendono tutto più complicato. Non c’è paragone rispetto alla passata stagione, nello sprint finale la situazione è destinata a mutare di giornata in giornata secondo quelli che saranno gli impegni settimanali delle squadre coinvolte. Noi però dobbiamo guardare solo in casa nostra senza occuparci di quello che fanno le nostre avversarie».

Nelle sue precedenti esperienze in serie A alla guida di Udinese e Spezia mister Gotti ha sempre giocato con la difesa a tre. Al contrario, il Lecce, negli ultimi anni si è sempre schierato con la difesa a quattro. La domanda quindi sorge spontanea: come giocherà il Lecce? «La difesa a tre è stata una componente che mi ha accompagnato quasi sempre, però per contingenze e per le caratteristiche dei gruppi - ha sottolineato il tecnico di Adria -. Qui ci sono 10 partite da fare per cui la situazione è diversa rispetto al passato e soprattutto non credo sarebbe molto saggio inventarsi cose che provochino stravolgimenti concettuali. Bisogna cercare di tenere tutto il buono e magari toccare le cose che non sono andate nel modo giusto. Posso comunque assicurare che nel mio percorso di allenatore ho giocato tantissimo anche con la difesa a quattro: ad esempio, da vice di Donadoni, abbiamo fatto a lungo il 4-3-3».

Al di là del modulo di gioco, oltre che sulla testa dei calciatori bisognerà lavorare tanto anche su alcune lacune emerse nel corso della stagione. Come le dodici reti incassate su palla inattiva... «Sono arrivato a Lecce in auto e durante il lungo viaggio dal mio Veneto ho avuto modo di rivedere i filmati delle ultime tre partite giocate dal Lecce in questo campionato. Non nascondo che molte cose mi hanno colpito. Ad esempio, ho notato che l’atteggiamento in campo da parte dei ragazzi c’è sempre stato. Ho dato uno sguardo anche ad alcuni dati e mi sono accorto che il Lecce è al primo posto per contrasti vinti e questo è sicuramente un bel partire. Mi chiedete dei tanti gol subiti sulle palle inattive. È vero, i numeri dicono che in questo momento il Lecce è ventesimo. Non scopro certamente io che per ragioni di struttura fisica di alcuni nostri elementi regaliamo chili e centimetri ai nostri avversari per cui si deve tener conto anche di questo aspetto. Ciò non toglie che cercheremo di intervenire per migliorare la situazione».

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