Mick Jagger compie 80 anni: i trionfi, la Puglia e una straordinaria dichiarazione d'amore

Mick Jagger
Mick Jagger
di Leda CESARI
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Mercoledì 26 Luglio 2023, 15:51 - Ultimo aggiornamento: 15:52

E se fosse vero? Se davvero tu fossi qui in Puglia, come pure mi aveva imbeccato qualcuno nelle scorse settimane, per festeggiare i tuoi meravigliosi, primi 80 che si compiono oggi? Impossibile saperne di più, impossibile distinguere tra i tuoi amici pugliesi la pura assenza di notizie in tal senso da una serrata consegna del silenzio che già in altre situazioni sarebbe stata imposta sulle tue sortite italiche, per evitare gli ovvi assembramenti che si scatenano in tua presenza. Perché tu sei Mick Jagger, il re della musica, l'imperatore del rock. Possono arrampicarsi sugli specchi tutti quanti come gli pare, giovani e meno giovani, contorcersi sul palco e imitare le tue andature da galletto: ma l'unico per sempre sei tu e rimarrai sempre tu: FOREVER. E così, eventualmente, ti avrò "mancato" anche stavolta, nel senso che anche stavolta non sarò riuscita a beccarti per un pelo. Che rabbia.

Una dichiarazione d'amore


Eppure ti amo incondizionatamente da quando avevo 15 anni (ovvero da 42): erano i tempi di "Tattoo you", e io sognavo il giorno in cui sarei venuta in America per incontrarti (anche se tu sei nato a Dartford, nel Kent inglese, il 26 luglio 1943) e fidanzarmi con te. Esaurita? Giusto un poco: già da piccolissima amavo infatti leggere sui rotocalchi che trovavo in casa della nonna delle avventure musicali, ma pure amorose dei tuoi adorabili labbroni; già ti sognavo nella mia vita. Infatti - pensa - recentemente ho scoperto pure che, secondo una certa tradizione astrologica che consentirebbe appunto di risalire al momento del concepimento dell'individuo, i miei genitori avrebbero prodotto il fattaccio che mi vede su questo pianeta all'alba del 26 luglio 1965: il giorno del tuo dodicesimo compleanno, insomma.

Vuoi dunque ancora negare che siamo fatti l'uno per l'altra? Che sia io la donna della tua vita? Troppo vecchia per te, dici? Eppure io ho fatto davvero di tutto, per te. Dieci anni fa esatti, per esempio, mi sono schiaffata con delle amiche ad Hyde Park per vedere il mio primo concerto dei Rolling Stones (sì, tardi, per colpa del mio maledetto karma). E per arrivarci ho vinto, nell'ordine: a) la mia proverbiale fobia dell'aereo; b) le mie proverbiali mani bucate che mi lasciano sempre senza soldi, perché per stare in prima fila, appoggiata a quella transenna sopra cui tu ti dimenavi con le tue inconfondibili mossette celebrate pure dai Maroon 5, ho speso una cifra blu per la quale potrei essere interdetta dai miei papabili eredi. Tre ore di aereo all'andata, imbottita di gocce calmanti, e tre ore al ritorno (per non dire della claustrofobica metro di Londra). E poi parecchi zeri in meno sul mio conto corrente. E tu che fai? Vieni in Puglia, vieni nel Salento e non ti fai sentire? E sei pure recidivo.

La vacanza a Otranto


Erano i primi anni Duemila quando un bel giorno ti sei presentato a Otranto, in incognito, con la tua compagna di allora e una vagonata non meglio precisata di figli (selezionati da quella vagonata non meglio precisata di figli che hai). Io stavo proprio di fronte a te, che eri ospite della famiglia Capasa - Ennio è un tuo grande amico - e io vedevo tutte quelle luci accese a festa e sognavo: "Chissà che non ci sia Mick". Un presentimento: c'eri davvero, e mezzo Salento ti vide comparire all'improvviso in una serie di situazioni di cui ancora si favoleggia, tra sagre e case private. E io? Niente di niente: mancato. Zero al cubo, nulla di nulla. Una iattura, una disgrazia, il mio maledetto karma che mi separa da te. E taccio del concerto del 2014 al Circo Massimo di Roma, perché fu una bolgia e non ci fu verso di avvicinarsi non dico al palco, ma alla cavea del Circo Massimo stesso, tra caldo infernale e numero almeno doppio di spettatori rispetto alle cifre ufficiali. Non so come, invece - ma invece lo so: per la Legge di Murphy, per risonanza, per proprietà transitiva - sei riuscito ad attaccarmi il Covid l'anno scorso, in occasione del concerto di San Siro: tu l'avevi avuto la settimana prima, ma caracollavi sul palco come un puledrino tra una "Sympathy for the devil" e una "Start me up", io - la pischella tra noi due, in teoria - semisvenuta per l'emozione e senza voce per gli strilli. E la settimana dopo, appunto, confinata in casa e febbricitante con tanto di virus, preso non si sa se in aereo, allo stadio o telepaticamente, per amore sconfinato nei tuoi confronti. E tu come hai ricambiato? Comprando casa non qui, ma in Sicilia. E con uno stitico like, l'altro giorno, ai cuoricini che ti avevo inviato un anno fa - un anno fa!!!- in risposta a un post nostalgico sul "nostro" Charlie Watts, (rispetto a te) prematuramente scomparso.


Insomma, Mick, veniamo al punto: come intendi ricambiare cotanta attenzione? Non è giunta finalmente l'ora di coronare questo (mio) sogno d'amore? Di darmi almeno un contentino - che ne so, una foto con dedica, un aperitivo insieme, un invito a Siracusa, almeno - che dopo 42 anni di fedeltà vada a premiare questo mio sentimento totalitario ed inestinguibile nei tuoi confronti? "Time is on our side": il tempo ce l'abbiamo. Se non io, che mi avvio verso l'autunno della mia esistenza, certamente tu, che più passa il tempo e più ringiovanisci, avendo fatto un patto con il Diavolo (o forse essendolo tu stesso: di quelli adorabili, però). D'altronde i tuoi genitori avevano superato entrambi i cento anni, quindi tu, tanto per dirla alla salentina, stai ancora allu meju. E quindi io ti aspetto sempre, mio meraviglioso highlander, innamorata come il primo giorno: anzi, di più.
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