"Industria indifendibile"
"Antonio Gramsci ci ha insegnato che la classe operaia può vincere solo unendosi alle altre vittime del potere. Ai suoi tempi si trattava dei contadini del Sud; oggi, sono i cittadini ammalati, le donne, gli anziani e i bambini che subiscono gli impatti delle emissioni cancerogene dello stabilimento siderurgico. Dobbiamo imparare da Gramsci e costruire un fronte unito che comprenda lavoratori e ambientalisti, rivendicando uno sviluppo sostenibile nell'interesse di tutti". Lo ha detto il presidente dell'associazione Peacelink, Alessandro Marescotti, partecipando all'assemblea pubblica organizzata in piazza Immacolata, a Taranto, da portavoce di associazioni, comitati, gruppi e rappresentanti dei lavoratori metalmeccanici per discutere della vicenda ex Ilva e chiedere "verità e giustizia per Taranto". L'ambientalista ha ricordato anche "la figura di Martin Luther King, il leader che ha cambiato il corso della storia utilizzando la forza etica dei diritti civili", e ha citato l'attivista Celeste Fortunato, morta di leucemia e "che, nonostante la sua malattia, ha lottato fino all'ultimo e ci ha detto alla fine parole che non dimentichiamo e non dimenticheremo: non arrendetevi mai, lottate sempre. Battetevi per ciò che è giusto, anche quando tutto sembra perduto. Amatevi. L'amore è la cosa più importante, irrinunciabile, fondamentale, alla base della mia vita". Per Marescotti, "oggi la prospettiva non è difendere un'industria inquinante e in perdita, ma chiedere che i fondi pubblici siano utilizzati per il bene comune. Dobbiamo puntare a una riconversione dei lavoratori verso attività pulite, bonifiche ambientali e un'economia ispirata ai principi dell'Agenda Onu 2030 per la sostenibilità ambientale". "Le sfide - ha concluso - sono grandi, ma insieme, in un'alleanza tra lavoratori e popolazione più vulnerabile, possiamo affrontarle e costruire un futuro migliore per Taranto".