Bollette, ecco come risparmiare in vista dei nuovi rincari: i consigli per ridurre del 15% i consumi

di Roberta Amoruso
Mercoledì 1 Novembre 2023, 16:10 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 14:33 | 2 Minuti di Lettura

I rischi

Dopo un’estate in cui il prezzo del metano è tornato ai livelli fotografati prima del conflitto russo-ucraino, oggi il gas viaggia oltre i 50 euro per megawattora al mercato Ttf di Amsterdam. Vuol dire oltre il 40% in più del minimo toccato il 5 ottobre, subito prima che fosse aperto il fuoco su Israele. E se guardiamo il Psv del mercato italiano, sul quale sono fissate le tariffe dell’Arera, l’incremento è ancora maggiore. Arriva a superare il 56%. Con la consolazione che siamo sotto il +70% toccato il 16 ottobre scorso a soli 10 giorni dall’avvio dello scontro. L’incremento rende bene l’idea dell’inverno «da incubo» che può essere, nella definizione dell’osservatorio Ubroker, che vede il gas a 55 euro e oltre per gennaio. «Ogni crisi e ogni conflitto ricordano all’Italia che non ha fatto abbastanza negli ultimi decenni per aumentare la propria indipendenza energetica», commenta il presidente Cristiano Bilucaglia. «Il problema resta la dipendenza energetica dell’Italia e dell’Europa da Paesi ciclicamente soggetti a crisi e conflitti. Oggi il 36% del gas ci viene fornito dall’Algeria», ha continuato, «una dipendenza che si ripercuote sulle bollette e anche sul pieno dell’auto». Anche perché «partner che come l’Algeria sembravano un porto sicuro, oggi risultano molto più instabili». «Pur essendoci molto gas nel mondo non sempre è alla portata nostra», ha ammesso del resto nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, alludendo evidentemente ai rischi che corrono le forniture in caso di allargamento delle tensioni. Certo, gli stoccaggi al 99% (in tutta Europa non si vedevano livelli così alti dal 2017) rappresentano il cuscinetto massimo da utilizzare in caso di picchi di freddo. Ma l’incertezza dell’evoluzione geopolitica non permette di escludere niente, nemmeno di rivedere i prezzi sulle montagne russe. Ecco perché lo stesso ministro ha chiesto al Consiglio europeo di prorogare il price cap che scatta a quota 180 euro per megawattora. Non si sa mai, è il suo ragionamento. E l’Europa ha già fatto sapere che è pronta a farlo se necessario.

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