Scuola, calo degli iscritti in Puglia: persi 20mila alunni in due anni. Ma resistono le classi "pollaio"

Scuola, calo degli iscritti in Puglia: persi 20mila alunni in due anni. Ma resistono le classi "pollaio"
di Giuseppe ANDRIANI
5 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 08:00

Seduti al banco per il primo giorno di scuola, in Puglia, c’erano 540.794 alunni. Appena due anni fa, a settembre del 2020, in piena pandemia e con tutti i problemi legati alla didattica a distanza, erano 560mila. La nostra regione ha perso 20mila studenti in appena due anni e ne ha persi 11mila soltanto nell’ultimo anno scolastico. E il calo maggiore riguarda gli iscritti alla primaria, mentre è sicuramente più attenuato per quel che riguarda il secondo grado della scuola secondaria, tra licei, istituti tecnici e professionali. 
La popolazione scolastica pugliese continua a perdere ragazzi e il motivo è facilmente rintracciabile nella decrescita demografica di questi anni. L’allarme legato alla denatalità, lanciato e ripetuto a più riprese negli ultimi dieci anni, si riflette poi nelle iscrizioni a scuola. E se i 4.000 studenti in meno della scuola dell’infanzia lasciano il tempo che trovano dal punto di vista dell’analisi demografica, con una ricaduta per altro più recente, il dato per cui vi sono 9.500 iscritti in meno alla scuola primaria nel giro di due anni, preoccupa e anche tanto. L’analisi, con i numeri incrociati tra l’anticipazione del focus “principali dati della scuola 2022/23” e il rapporto di “Cittadinanza Attiva” legato ai due anni precedenti, prosegue con il calo di 4.433 unità per la scuola media (secondaria inferiore) e di appena 1.469 ragazzi per quel che riguarda le superiori. 

Meno classi in Puglia

E le classi diminuiscono.

Un trend, questo, tutto pugliese, visto che in diverse Regioni - secondo i numeri di Cittadinanza Attiva - il percorso è inverso: meno alunni ma classi in crescita o in sostanziale pareggio rispetto al passato. Da qui scaturisce un riproporsi, ormai ciclico e costante, del problema delle cosiddette classi “pollaio”, quelle cioè con più di 26 alunni. Un problema che in alcuni casi diventa dramma. La media degli alunni in un’aula per le scuole superiori pugliesi è di 20,68, leggermente inferiore alla media nazionale ma comunque piuttosto alto e preoccupante. In Italia al primo anno del liceo classico un’aula su tre (il 27%, per la precisione) ha più di 26 ragazzi al proprio interno. E non mancano le “eccellenze” anche in Puglia: «tra le Città Metropolitane con un numero elevato di classi sovraffollate troviamo Roma con 1961, Napoli 1246, Milano 985, Torino 607, Bari 120; anche in molte province si registrano numeri elevati, Varese con 723 classi, Lecce 257, Prato e Bergamo 535, Reggio Emilia 227, Vicenza e Verona 484, Forlì 273». Situazione horror in Salento, con 257 classi pollaio, dovute anche a un territorio molto vasto e a un proliferare di Comuni, per quanto alcuni piccoli, che fanno riferimento a città vicine. «È interessante osservare - spiega CittadinanzaAttiva in un passaggio del report legato all’analisi delle differenze tra il 2020/21 e il 2021/22) che il numero di classi aumenta un po’ in tutte le regioni (ad eccezione di Marche e Puglia ma con numeri assolutamente bassi), anche quelle del Sud che registrano una diminuzione degli iscritti. Ciò vuol dire che, probabilmente per ottemperare alle disposizioni sanitarie volte a garantire il distanziamento fisico di almeno un metro tra gli studenti e per cercare di diminuire le classi sovraffollate si sia provveduto al reperimento di nuove aule. Anche se in misura non ancora sufficiente ad eliminare il fenomeno delle classi sovraffollate». E il problema si aggrava per «quanto riguarda la presenza di alunni con disabilità, questo è quando dispone il DPR 81/2009: “Le classi e sezioni che accolgono alunni disabili vengono formate, di regola, rispettando i seguenti limiti: classi con la presenza di 1 alunno disabile massimo 25 alunni; classi con la presenza di 2 alunni disabili massimo 20 alunni; classi con la presenza di 1 alunno disabile grave, nel caso di esplicita e motivata necessità di riduzione del numero di alunni e allegato progetto elaborato dal Consiglio di classe (c. 2, art. 5, DPR 81/2009): massimo 20 alunni”. Ma anche in questo caso - spiega il report - il mancato rispetto delle norme avviene molto frequentemente».

Stranieri: la quota tocca il 2%

Nelle nostre scuole ci sono meno alunni, e meno classi. Il numero degli edifici totali, invece, aggiornato al 2021/22 è di 2497 plessi, di cui quasi mille riguardano le numerose scuole per l’infanzia, sia pubbliche che private. Gli istituti superiori, invece, non sono neppure la metà. 
Un altro dato che emerge dallo studio riguarda la presenza degli studenti stranieri nelle scuole pugliesi. Si tocca appena il 2%, mentre in Lombardia - tanto per fare un esempio - i cittadini con la cittadinanza non italiana sono il 25% (uno su quattro).
Ma la sintesi è chiara: meno studenti (quasi ventimila in due anni quelli “persi”), meno classi e aule pollaio record. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA