«Ti sparo, ti sotterro»: minacce choc agli alunni a scuola. Maestra condannata

«Ti sparo, ti sotterro»: minacce choc agli alunni a scuola. Maestra condannata
di Nazareno DINOI
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Venerdì 13 Ottobre 2023, 20:00

L’avvocato Erminio Marsella è il legale che ha assistito nove dei dodici scolari della scuola elementare di Maruggio nel delicato percorso giudiziario che ha portato alla condanna di una loro insegnante accusata di maltrattamenti e violenze psicologiche nei loro confronti, tra cui uno affetto da autismo. Il giudice delle udienze preliminari che l'ha giudicata con il rito abbreviato, non ha avuto dubbi sulla colpevolezza della maestra infliggendole due anni e mezzo di pena, il doppio di quanto aveva chiesto la pubblica accusa. L’avvocato Marsella che con gli altri tre colleghi, Antonio Carbone, Michele Fino e Rosario Frascella ha curato le parti civili, è ancora sconvolto dall’esperienza. «I ragazzi che a quell’età sviluppano il carattere che li distinguerà per tutta la loro esistenza, hanno assistito a fatti e atti ai quali nessuno studente deve mai assistere o ancor peggio vivere sulla propria pelle», dichiara il professionista che ha ancora negli occhi e nelle orecchie le immagini e i dialoghi video filmati dalla telecamera spia che i carabinieri avevano installato in classe.

I racconti

«Dalla visione delle immagini – ricorda -, emerge in maniera chiara ed inequivocabile che il comportamento della maestra non era normale e le sue condotte sono da ritenere quantomeno maltrattanti». Tutto è partito dai racconti, prima sommari e man mano sempre più circostanziati ed univoci, che i piccoli studenti confidavano in famiglia. Dapprima il dubbio e poi i sospetti dei genitori che si sono confrontati tra loro, hanno dato infine il via alla denuncia che ha fatto partire le indagini. «I sospetti che avevano tutti i genitori – racconta l’avvocato Marsella -, hanno trovato purtroppo riscontro.

Le indagini e le immagini hanno dimostrato un vero e proprio superamento dei limiti previsti in ogni ordinamento, sia esso scolastico che giuridico e tutto ciò è sfociato in trattamenti che hanno afflitto la personalità degli alunni». Accuse e particolari tutte riportate nelle carte dell’inchiesta. «Intimidazioni e continue minacce esplicite o velate di sottoporre gli alunni a violenze fisiche», scriveva ad esempio il pubblico ministero nella richiesta di rinvio a giudizio. La trascrizione dei dialoghi registrati in classe dalla microcamera è una raccolta spietata di offese, ingiurie e minacce sicuramente inadatte all’ambiente. Come, «che cavolo hai scritto nella brutta copi, mo ti sparo, ti faccio io con la carabina, lo sai?». Oppure «tu non mi sfidare perché ti sotterro … ti faccio nero … ti tiro na botta». Troppo per i genitori che hanno chiesto l’allontanamento della insegnante. «Senza ipocrisia – chiarisce l’avvocato Marsella – tutti confermano la piena fiducia, mai mancata, nei confronti di tutto il corpo docente dello stesso istituto che grazie proprio al loro aiuto i bambini, pian piano, mostrano momenti di evidente ripresa scolastica e sociale». Per il penalista non ci sono dubbi: «i genitori hanno fatto bene poiché nulla poteva giustificare il comportamento della maestra la cui condotta è risultata di una gravità elevata. Qualsiasi forma di violenza, sia essa fisica che psicologica – conclude Marsella - non costituisce mezzo di correzione o di disciplina, neanche se posta in essere a scopo educativo e credo siano queste le ragioni che hanno portato il giudice a disporre l'interdizione temporanea della maestra dall'attività di insegnamento per la durata della pena». Nazareno Dinoi

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