Dimensionamento scolastico, dal Tar no alla sospensiva: si decide tutto il 21 novembre

Dimensionamento scolastico, dal Tar no alla sospensiva: si decide tutto il 21 novembre
​Dimensionamento scolastico, dal Tar no alla sospensiva: si decide tutto il 21 novembre
di Alessio PIGNATELLI
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Venerdì 3 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:52

Nessuna sospensione cautelare urgente del decreto “taglia scuole”. Ma, allo stesso tempo, un’altra certezza: la data da cerchiare in rosso è il 21 novembre poiché il Tar del Lazio discuterà nel merito il ricorso della Regione Puglia. E sempre in quella giornata, la Corte Costituzionale si esprimerà mettendo la parola fine sulla vicenda fin troppo contestata del dimensionamento scolastico.

Prima di entrare nel merito delle novità, è bene ricapitolare i passaggi dell’intricata vicenda. Il decreto attuativo dell’ultima legge di Bilancio del Governo prevede un drastico taglio del numero di scuole che in Puglia passerebbero da 627 a 569, con la conseguente riduzione di 58 autonomie.

Gli effetti si vedranno dal prossimo anno. Dal settembre 2024 vi sarà una serie di accorpamenti che ridurrà il numero delle autonomie scolastiche. A questa scure, diverse Regioni - Campania e Puglia capofila - si sono opposte. Il percorso è stato portato avanti in Puglia in comune accordo tra maggioranza regionale e sindacati, soltanto l’Associazione Nazionale Presidi si era sfilata, reclamando la positività dell’eliminazione del massiccio ricorso all’istituto della reggenza.

Le novità

Veniamo, allora, alla prima novità di ieri. Ossia il no alla sospensione cautelare del decreto interministeriale con il quale a fine giugno scorso il ministero dell’Istruzione e del merito, di concerto con il ministero dell’Economia, ha indicato i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni per il triennio 2024/2025, 2025/2026 e 2026/2027. L’ha deciso con decreto monocratico il Tar del Lazio, respingendo le richieste della Regione Puglia. 

Ma altresì ha indicato la data dell’udienza per il prossimo 21 novembre per la valutazione collegiale del ricorso in camera di consiglio. Significa che il Tribunale amministrativo ha valutato non urgente la richiesta di sospensiva in quanto la data della discussione è già tra meno di 20 giorni. Sospendere il decreto, insomma, a maggior ragione poiché i suoi effetti si propagheranno dal prossimo anno, non ha caratteri di urgenza. 
In burocratese, il Tribunale ha considerato che «non sono positivamente riscontrabili gli stringenti presupposti di estrema gravità ed urgenza» prescritti dal Codice «per la concessione della richiesta tutela cautelare monocratica, tenuto conto che nessun concreto pregiudizio è stato comprovato, tanto meno in termini di irreparabilità alla luce della complessiva e concreta situazione». 

Scelta differente dal Tar di Napoli che ieri invece ha concesso la sospensiva: da fonti regionali pugliesi, si fa notare che alla base di possibili discrepanze c’è una differenza procedurale dei due ricorsi.
Ma resta decisiva, comunque, la data del prossimo 21 novembre. Perché il Tar campano ha stabilito che il decreto passi nelle mani della Consulta per decidere di chi è la competenza sul tema. E, come detto, sarà lo spartiacque per tutta la questione.

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