Nella missione Giove dell'Esa c'è anche un ingegnere salentino. Dalla provincia di Lecce allo spazio

Nella missione Giove dell'Esa c'è anche un ingegnere salentino. Dalla provincia di Lecce allo spazio
di Pino GRECO
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Domenica 14 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 13:41

Il Salento mette piede su Giove. C’è anche un ingegnere di Tricase, infatti, a far parte della missione Jupiter Icy Moons Explorer (Juice) dell’Esa, partita esattamente un mese fa con il razzo Ariane 5 dallo spazioporto europeo della Guyana francese. Al successo del lancio, che segna l’inizio di un viaggio ambizioso alla scoperta delle realtà che orbitano attorno al pianeta gigante Giove, ha contribuito infatti anche l’ingegnere Daniele Emanuele Chiuri, classe 1983. Appassionato di problem solving e sistemi complessi, Chiuri si è laureato al Politecnico di Milano. Ha acquisito una pluriennale esperienza in progetti internazionali vivendo prima in Francia e poi in Germania, dove lavora ormai da diversi anni per Airbus, società europea leader nel settore aerospaziale.
L’ultima grande avventura di Chiuri è proprio la missione Juice, destinata a esplorare i satelliti di ghiaccio di Giove, in particolare Ganimede, Europa e Callisto. Per questa missione, in qualità di leader del team funzionale Chiuri è stato scelto come responsabile della preparazione, esecuzione e documentazione dei test. Un ruolo importante nell’assicurare che la sonda venisse realizzata come da progetto, in modo da soddisfare le complesse richieste di una missione di questo tipo.

Chi è Daniele Emanuele Chiuri

Il principale campo di competenza dell’ingegnere salentino è la fase di test di veicoli spaziali interplanetari, supportando il progetto fino al lancio. Per questo, insieme al suo team, ha seguito Juice dalla sede Airbus di Friedrichshafen in Germania, dove il satellite ha iniziato a prender forma, passando per Noordwijk, in Olanda, dove si trova la sede dell’Agenzia Spaziale Europea (l’Esa) per effettuare i test ambientali, fino alla sede di Airbus a Tolosa in Francia, e infine verso Kourou, la città della Guyana francese dove si trova lo spazioporto europeo, scelto dal governo francese nel 1964 come base per il lancio di satelliti e adottato dall’Agenzia Spaziale Europea come base di partenza privilegiata per l’accesso allo spazio. 
La città di Kourou si trova a soli 500 km a nord dell’equatore, è nella posizione ideale per i lanci in orbita, poiché i razzi ottengono una prestazione superiore grazie a un effetto fionda dovuto alla velocità di rotazione della Terra. Un luogo incredibile, per una missione unica. Il lancio di Juice, come documentato con le immagini viste da tutto il mondo, è stato spettacolare ed è il risultato della visione e degli sforzi di tutti coloro che hanno pensato, costruito e testato tutti gli aspetti della missione. 
Juice è considerata la missione scientifica più ambiziosa del programma spaziale scientifico dell’Esa Cosmic Vision per il decennio 2015-2025. La sonda è stata equipaggiata con strumenti all’avanguardia per raccogliere dati sulla geologia, la composizione e l’atmosfera dei satelliti di ghiaccio di Giove. Juice, inoltre, è stato progettato per resistere alle rigide condizioni ambientali dell’orbita di Giove, come le radiazioni intense e le basse temperature. La sonda arriverà nel sistema gioviano entro luglio 2031 per studiare tre delle 95 lune. Orbitando non solo intorno al gigante gassoso ma nella seconda parte della missione anche direttamente intorno a Ganimede. Juice si allontanerà dalla terra per 620 milioni di chilometri. 
Sono italiani sia un terzo degli strumenti destinati a studiare da vicino mondi così lontani, sia i pannelli solari di Juice, i più grandi mai andati nello spazio.

A bordo di Juice c’è anche una placca nella quale sono riprodotti il frontespizio e le due pagine del libro “Sidereus Nuncius”, nel quale nel 1610 Galileo aveva descritto le lune alle quali è diretta la missione.

Nel viaggio di otto anni cominciato appena un mese fa, la sonda otterrà la spinta per raggiungere Giove grazie ai passaggi ravvicinati con Venere, con la Terra e, per la prima volta nella storia dell’esplorazione spaziale, anche con il sistema Terra-Luna. Aver partecipato alla realizzazione di una sonda interplanetaria completamente equipaggiata, pronta a viaggiare nello spazio profondo per un compito così importante può sembrare un traguardo impossibile da raggiungere e invece questo team internazionale ha lavorato duramente per anni affinché questo accadesse. Dietro le quinte della missione Juice si celano migliaia e migliaia di ore di duro lavoro, grandi speranze ed enormi sacrifici. E anche Chiuri, dal canto suo, si avvia ora al raggiungimento di nuovi traguardi professionali.
 

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