Volo Egyptair, allarme fumo a bordo prima di sparire. Trovati resti umani, probabile ipotesi terrorismo

Volo Egyptair, allarme fumo a bordo prima di sparire. Trovati resti umani, probabile ipotesi terrorismo
4 Minuti di Lettura
Venerdì 20 Maggio 2016, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 08:32

Resti umani, rottami e valigie: il Mediterraneo a qualche centinaia di chilometri a nord dell'Egitto ha confermato che l'Airbus dell'Egyptair in volo da Parigi al Cairo con 66 persone si è inabissato. Il fondale però nasconde ancora le scatole nere con i loro elementi utili per capire le cause del disastro. Il timore diffuso è che possa avere una matrice terroristica, ma le autorità egiziane e francesi non si sbilanciano, mantenendo cautela. L'unica novità sugli ultimi minuti del volo Ms408 arriva da alcune informazioni che rimbalzano sui media, secondo le quali a bordo ci sarebbe stato del fumo. Un allarme 'smokè in uno dei bagni sarebbe infatti stato trasmesso dai dati automatici inviati dall'aereo pochi attimi prima di sparire. A riportarlo è un sito specializzato di aviazione, The Aviation Herald che parla di dati trasmessi dal sistema automatico di bordo, captati da «tre canali indipendenti».

 
Ma al momento resta il mistero. Per ora di certo c'è il ritrovamento di «rottami dell'aereo, oggetti personali dei passeggeri, parti di corpi di vittime, valigie e sedili» annunciati da Egyptair e forze armate egiziane a circa 290 chilometri a nord di Alessandria. Il mare viene osservato anche da aerei che decollano da Sigonella e in due o tre giorni è atteso in zona un ricognitore francese con sonar e altri macchinari utili alla ricerca delle scatole nere, fondamentali per capire cosa sia successo al volo MS804, sparito dai radar verso le 2:45 di giovedì e inabissatosi dopo misteriose virate. Il ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault ha detto che per il momento non c'è «alcuna indicazione» valida per privilegiare qualche ipotesi. «Certamente non si può escludere che si sia trattato di un attentato terroristico», ha constatato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni basandosi su quanto risulta evidente e ripetuto dal governo francese. L'Airbus A320 è caduto senza lanciare Sos in condizioni meteorologiche ottimali.

A differenza di quanto avvenuto con il charter russo esploso in volo sul Sinai a fine ottobre, quando l'Isis rivendicò la bomba dopo cinque ore, a quasi due giorni dal disastro nessuna organizzazione terroristica si è fatta viva per firmare la tragedia dell'Egyptair. La presidenza egiziana, nel formulare condoglianze ai parenti delle vittime, ha parlato di «deplorevole incidente», sebbene i giornali governativi del Cairo gridino a un complotto ordito per colpire i rapporti politico militari tra Egitto e Francia. Secondo tre responsabili per la sicurezza europea, nessuno dei passeggeri compariva nella lista internazionale di potenziali terroristi. La pista terroristica però viene di fatto seguita con controlli allo scalo di decollo dell'Egyptair, l'immenso Roissy-Charles-de-Gaulle, a caccia di un'ipotetica complicità tra un terrorista e un dipendente del personale di terra dell'aeroporto parigino nonostante l'impianto sia già sottoposto ad ispezioni a tappeto per il rispetto degli standard europei di sicurezza, considerati «i più alti al mondo». Fra gli elementi emersi in mare c'è anche una macchia di carburante rilevata da uno dei satelliti dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea. Le informazioni vengono vagliate da una commissione d'inchiesta egiziana che collabora con inquirenti francesi e un esperto del gruppo Airbus: a guidare le indagini c'è l'alto funzionario egiziano che si occupò del charter russo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA