Numeri da record per le tartarughe marine lungo le spiagge di Ugento e Salve. Su 40 nidi deposti in tutta la Puglia, ben 27 si trovano tra Torre San Giovanni, Torre Mozza, Lido Marini, Torre Pali e Pescoluse e una sull'altro versante. E oltre 600 piccole tartarughe hanno già visto la luce e si sono dirette, grazie al loro istinto, verso il mare, sotto gli occhi curiosi e increduli delle tante persone che hanno voluto assistere alle schiuse.
Il centro di recupero
«In provincia di Lecce - spiega il direttore del Centro recupero tartarughe marine di Calimera, Piero Carlino - ci sono state 28 nidificazioni: una sull'Adriatico, alle Cesine, che però è stata travolta dalle onde, e altre 27 sullo Ionio.
I volontari monitorano le spiagge
Il tutto si svolge grazie al grande lavoro dei "Seaturtle Watchers" Simone Potenza, Andrea Fiorito, Chiara Sarcinella, Chiara Santantonio, Anna Carluccio, Antonio De Nuzzo, Nabi Cacciatore e Giorgio Panico, volontari che sin dal mese di giugno monitorano le spiagge per individuare le deposizioni. A Salve, poi, ci sono i volontari di Legambiente, che coprono i turni diurni, e il Comune di Salve fornisce il suo supporto.
«Ad ogni schiusa - racconta Carlino - ci sono almeno 100-150 persone che si radunano per assistere all'evento. Siamo contenti di dare informazioni e fare sensibilizzazione. Si è creata una vera e propria comunità». Ad oggi sono nate oltre 600 tartarughe. E mancano ancora 15 nidi alla schiusa. Tra i 27 nidi rinvenuti si contano anche quelli già trovati in fase di schiusa e quelli che erano stati corrotti dalle mareggiate, perché troppo vicini al mare, e che sono stati spostati più all'interno. Quest'anno, le piccole Caretta caretta hanno anticipato i tempi, decidendo di iniziare a nascere già ad agosto. Negli anni precedenti, per le prime schiuse era necessario attendere l'arrivo di settembre.
Su ogni nido, almeno l'80 per cento delle uova riesce ad arrivare alla schiusa (con picchi del 98 per cento). I numeri da record del 2023 dipendono principalmente da due fattori: «Abbiamo messo in atto un monitoraggio intensivo, grazie ai Seaturtle Watchers. Abbiamo utilizzato anche un drone, che ci ha permesso di individuare sei nidi. Inoltre, quest'anno stanno tornando a nidificare le tartarughe nate qui nel 2021, alle quali si sono aggiunte altre femmine che hanno colonizzato queste aree a causa del riscaldamento del mare. L'areale si sta spostando dalla parte orientale alla parte nord-occidentale del Mediterraneo. Questo ha causato un aumento dei nidi in tutta Italia: siamo a circa 450, contro il record del 2021, che è stato di 256. Sul versante adriatico della provincia di Lecce, con più volontari, ne avremmo sicuramente trovati almeno altri 10. È l'obiettivo che ci poniamo per il prossimo anno. Inoltre - chiude Carlino - a novembre sarò a Roma per scrivere le linee guida sui nidi: affronteremo anche la necessità dell'utilizzo dei droni».
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