Morto mentre collaudava una Ducati: la Finanza al centro prove Ntc

Morto mentre collaudava una Ducati: la Finanza al centro prove Ntc
di Roberta GRASSI
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 14:19

Carte, documenti, file: una perquisizione informatica è stata eseguita ieri, dal mattino fino a pomeriggio inoltrato, dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Lecce, all’interno del centro prove Porsche di Nardò. 
Il prelievo “digitale” è stato disposto e delegato ai militari delle fiamme gialle dal pm Alessandro Prontera che indaga per omicidio colposo e stradale riguardo la morte di Mattia Ottaviano, il driver 35enne che ha perso la vita il 21 febbraio scorso in sella a una Ducati Panigale. Nel fascicolo, come atto dovuto, è iscritto il nome del conducente della Porsche Panamera contro cui il collaudatore di Tuglie si è scontrato, per cause ancora da accertare.

Le indagini 

L’autopsia e gli accertamenti sulle scatole nere forniranno al pm e agli investigatori, in questo caso gli agenti della Polizia locale di Nardò e gli esperti dello Spesal della Asl, una ricostruzione dell’incidente. La Finanza si occuperà di svolgere tutti gli altri accertamenti, necessari a definire con precisione ogni dettaglio sui contratti e sulle mansioni svolte dai lavoratori, oltre che sulle modalità operative seguite all’interno della pista dove i test-drive sono per lo più gestiti da ditte esterne, appaltatrici. 
Il centro Ntc di Nardò è una struttura all’avanguardia, un luogo di eccellenza del Salento. La necessità della Procura è di compiere verifiche puntuali per comprendere le mansioni attribuite al lavoratore. E per compiere verifiche anche su contratti e sulla regolarità nel rispetto delle disposizioni. 
Va specificato che fin dal principio la Ntc ha fornito massima collaborazione agli inquirenti per fare chiarezza su quanto si è verificato. 

La dinamica

La ricostruzione della dinamica è piuttosto chiara. A quanto risulta, intorno alle 9.30 di mercoledì, Ottaviano si trovava sulla Ducati per una operazione di “accumulo”. Una delle attività che vengono svolte per testare i mezzi: percorrere un tot di chilometri per poi verificarne le prestazioni. La pista Ntc è molto larga, composta da quattro corsie. Un anello lungo 12 chilometri che appare rettilineo a chi guida. Su una delle quattro corsie c’era la Panamera che viaggiava a una velocità limitata, non oltre i 90 chilometri orari. C’è stato un tamponamento, il collaudatore è stato sbalzato dalla sella ed è finito sulla automobile. La moto ha preso fuoco dopo l’impatto. 
Dai primi elementi emersi dall’autopsia, non sembrerebbe essere occorso al conducente alcun malore. La morte è stata provocata dai gravi traumi alla testa, al torace e all’addome. Lo schianto potrebbe essere stato causato da una distrazione, o da un ostacolo imprevisto. Qualcosa, senza alcun dubbio, non è andata come avrebbe dovuto, in un luogo in cui tutto è calcolato al millesimo.  Nei giorni successivi all’incidente sul lavoro, ci sono state proteste fuori dai cancelli del centro prove, sul cui ampliamento si dibatte da tempo, tra favorevoli e contrari. Proteste dei lavoratori dipendenti delle ditte appaltatrici che da tempo, con i sindacati, chiedono di essere assunti direttamente da Ntc e che siano migliorate le condizioni contrattuali. 
Considerato il quadro completo, la Procura ha deciso di estendere gli approfondimenti, per non tralasciare alcun elemento.

I militari del nucleo di polizia economico finanziaria si sono trattenuti a lungo, ieri, per prelevare memorie informatiche che dovranno essere ora analizzate.

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