Arriva il Piano Coste: "Ora nuovi lidi"

San Cataldo
San Cataldo
di Francesca SOZZO
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Martedì 14 Giugno 2016, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 14:11
Piano delle coste. Ci siamo. Il nuovo strumento “urbanistico” è approdato ieri mattina in giunta comunale. Il governo cittadino ha preso atto del piano presentato dall’assessore all’Urbanistica Severo Martini.
«La giunta ha preso atto del Piano - ha dichiarato - e abbiamo attivato le procedure di Vas e Vinca. Ora significa che già da domani possiamo iniziare ad individuare le aree da concedere in concessione per l’apertura di nuovi stabilimenti dietro bando pubblico». Dunque ora si procederà alla Vas, valutazione di impatto ambientale, e alla Vinca, Valutazione impianti vincoli comunitari ma si potrà iniziare ad immaginare il futuro delle marine.

Via alle prime concessioni dunque. A cominciare da quelle delle spiagge pubbliche con servizi. Saranno concessioni temporanee per un anno per tratti di spiaggia che sono già stati individuati all’interno del 60% di spiagge libere. Lecce guarda al modello Spagna insomma consentendo ai concessionari di affittare ombrelloni, nella metà dell’area concessa, garantendo però servizi come bagni e docce con acqua calda. E non mancherà la possibilità di affittare attrezzature sportive, una formula che ormai ha preso piede anche in Italia e che sembra essere la nuova frontiera dell’accoglienza balneare.
Rivoluzione anche per gli stabilimenti balneari che, secondo quanto stabilito nel nuovo piano non potranno superare i 150 metri e 15 metri di profondità, dimensioni superate da diverse strutture esistenti. Sempre secondo il piano laddove i 15 metri non saranno raggiunti si potranno aggiungere delle pedane in legno amovibili.

Il Piano deve affrontare anche il problema del fenomeno erosivo facendo la fotografia della situazione attuale del litorale e di conseguenza identificare le aree che possono essere date in concessione e quali no. In alcune zone, infatti, non possono sorgere stabilimenti balneari come per esempio nei pressi delle foci di fiumi, 75 metri prima e dopo le foci. Come aveva già anticipato l’assessore Martini «questo comporterà il dover ragionare sull’eventuale spostamento e ricollocamento degli stabilimenti balneari sulla fascia costiera». Brutte notizie invece per gli stabilimenti balneari costruiti in cemento, dal 2020 infatti secondo la Legge, dovranno sparire tutti gli stabilimenti balneari in cemento che dovranno essere riconvertiti in lidi amovibili.
A migliorare il litorale leccese anche l’utilizzo futuro dei cosidetti pennelli anti-erosione: potranno essere sfruttati sia come attracco delle imbarcazioni, o come pennelli di lancio per attività sportive e perfino essere adibiti, una volta ricoperti da rivestimenti ecocompatibili, a piccoli bar e servizi ristoro. Il nuovo piano delle coste, ha assicurato l’assessore Martini, si incrocia con quelle che sono le linee guida del Piano Urbanistico generale che prevede la realizzazione dei grandi boulevard sul litorale individuando zone che saranno adibite a parcheggi di scambio e di zona collegati attraverso piste ciclabili e pedonali. Mentre l’accesso al mare deve essere garantito ogni 150 metri.
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